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Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di polmonite chimica?

Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di polmonite chimica? Ecco cosa spiega Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria.

Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di polmonite chimica?

Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di soffrire di polmonite chimica? A rispondere a questa domanda è stato Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria (Associazione nazionale produttori fumo), il quale ha spiegato in una recente intervista che la questione non è così semplice come potrebbe apparire.

Sebbene infatti negli Stati Uniti si siano registrati moltissimi casi di gravi lesioni polmonari tra le persone che fanno uso dei prodotti per sigaretta elettronica, sarebbe altrettanto vero che le sigarette elettroniche sono state utilizzate, in tali casi, in maniera impropria.

Le parole di Roccatti rilasciate a Linkiesta arrivano in concomitanza con la pubblicazione del documento diramato dall’Istituto superiore di sanità, nel quale si parla di “un’allerta di grado 2” per quanto riguarda l’utilizzo delle e-cig.

Sigaretta elettronica e rischio di Evali: ci sono casi in Europa?

A destare preoccupazione sarebbe proprio la cosiddetta “polmonite chimica”, malattia nota anche con il nome di Evali (dall’acronimo di “E-cigarette, or Vaping, product use Associated Lung Injury“, che ha già causato la morte di 26 persone negli USA. In Europa non è stato accertato nessun caso del genere fino ad ora.

Roccatti tiene però a specificare che i report americani hanno dimostrato che il problema non è rappresentato dalle sigarette elettroniche in sé, bensì dai liquidi contenenti Thc che vengono spesso acquistati sul mercato nero.

È emerso che la maggior parte delle persone ospedalizzate avevano effettivamente acquistato cartucce illegalmente. Il problema non sono le sigarette elettroniche ma gli oli acetati di vitamina E utilizzati come solventi di estrazione. Lo dice chiaramente il report del Cdc (Centers for Disease Control and Prevention, ndr), che invita a non comprare cartucce sul mercato nero, senza lanciare però nessuna allerta sulle sigarette elettroniche con liquidi contenenti nicotina, come quelle vendute nell’Ue.

THC nelle sigarette elettroniche

Il THC fa parte delle sostanze che, in Italia, non possono essere utilizzate nei liquidi per sigarette elettroniche, insieme alla caffeina e alla taurina. L’esperto sottolinea dunque che attualmente non esiste alcuna prova che confermi l’uso corretto delle sigarette elettroniche al rischio di sviluppare gravi malattie polmonari:

Sarebbe come dire che è la siringa che uccide un tossicodipendente e non l’eroina. In Italia in dieci anni si contano solo 60 casi di svapatori che si sono rivolti al sistema sanitario nazionale per allergie ai liquidi: 60 casi su 1 milione e mezzo di utilizzatori.

Naturalmente ciò non significa che fumare sigarette elettroniche faccia bene alla salute. Non stiamo parlando di un dispositivo innocuo, come spiega lo stesso presidente di Anafe Confindustria, che specifica che il target di consumatori non sono di certo coloro che non fumano, ma piuttosto le persone che fumano molto e non riescono a smettere, che potrebbero trovare un aiuto nella e-cig.

via | Linkiesta
Foto da Pixabay

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