La sindrome da apnee ostruttive del sonno è una condizione che necessita di cure mirate, un disturbo respiratorio che non va ignorato, in quanto può causare delle conseguenze molto gravi e mettere a rischio la vita di chi ne è affetto.
Questa condizione, spesso indicata con la sigla OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) provoca delle brevi interruzioni del respiro durante il sonno. Uno dei trattamenti più efficaci per attenuarne i sintomi è la terapia CPAP, o pressione positiva continua delle vie aeree, ma questo non è il solo trattamento attualmente disponibile.
Di seguito vedremo quali sono i rimedi per le apnee ostruttive del sonno, i trattamenti più efficaci e alcuni consigli utili per prevenire le apnee notturne e dormire meglio la notte.
Prima, però, ricordiamo in cosa consiste questa condizione e quali sono i sintomi dell’apnea del sonno.
La cosiddetta “apnea notturna” è una malattia respiratoria grave che può mettere in pericolo la vita di chi ne soffre.
Questa condizione, infatti, comporta una serie di pause nella respirazione che possono durare almeno 10 secondi. Le pause possono verificarsi centinaia di volte nel corso di una sola notte, e sono dovute alle frequenti ostruzioni delle vie aeree superiori durante il sonno.
L’interruzione del respiro nel sonno causa, a sua volta, una serie di microrisvegli, dei quali il soggetto non è quasi mai cosciente. A loro volta, i microrisvegli possono compromettere la qualità del sonno.
L’interruzione del respiro è inoltre associata a una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, con conseguenze molto gravi per la salute.
I sintomi delle apnee ostruttive del sonno da tenere d’occhio possono manifestarsi sia durante la notte che di giorno. Fra i sintomi notturni più frequenti vi sono:
Fra i sintomi dell’apnea ostruttiva del sonno, vale la pena ricordare anche quelli che si manifestano durante il giorno.
Come ci si sente quando si soffre di apnee notturne?
Se soffri di questo disturbo, potresti avvertire un’intensa sensazione di stanchezza al risveglio, potresti avere delle perdite di memoria, difficoltà di concentrazione, mal di testa appena sveglio e umore irritabile.
In assenza di adeguate cure, la sindrome da apnee ostruttive del sonno può avere delle conseguenze molto gravi per la salute.
Questa condizione, infatti, può causare danni sia a livello respiratorio che a livello cardiovascolare. La malattia può influenzare la salute del corpo in molti modi, aumentando il rischio di soffrire di ipertensione (anche in assenza di altri fattori di rischio), ictus e insufficienza cardiaca.
Inoltre, le apnee ostruttive del sonno di grado severo, correlate ad altri fattori di rischio o malattie (comorbilità) possono aumentare il rischio di morte improvvisa.
Spesso, le persone con apnee notturne soffrono anche di altre patologie, come diabete, fibrillazione atriale o Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). In quest’ultimo caso, il tasso di mortalità per i pazienti è più elevato rispetto alla media.
In più, la malattia provoca anche una serie di disturbi che possono compromettere la qualità della vita.
Chi soffre di OSAS può avvertire sonnolenza diurna, il che potrebbe rappresentare un serio pericolo per coloro che guidano. Il rischio di incidenti stradali, infatti, è molto più elevato per le persone con apnea notturna non trattata.
Riuscire a ottenere una diagnosi di OSAS può rivelarsi piuttosto arduo, specialmente perché, in molti casi, questa condizione può manifestarsi con sintomi poco evidenti. Nella maggior parte dei casi, è il partner o un familiare ad accorgersi che il soggetto russa troppo o che va in apnea durante la notte.
In casi del genere, la persona interessata dovrebbe rivolgersi a uno pneumologo per sottoporsi alle analisi e ai test necessari per la diagnosi. Lo specialista del sonno potrebbe consigliare esami come:
È possibile formulare la diagnosi di apnee ostruttive del sonno quando si evidenzia un numero di apnee uguale o superiore a 5 in un’ora, o quando si verificano almeno 15 episodi, accompagnati da evidenti sforzi nella respirazione.
Si può guarire dalle apnee notturne? E se si, quali sono i trattamenti più efficaci?
Come abbiamo visto in apertura, uno dei trattamenti più spesso impiegati per “curare” le apnee del sonno è il CPAP (Continuous positive air way pressure). In poche parole, si tratta di una maschera nasale o oro-nasale che viene applicata su naso e bocca, e che serve a favorire il passaggio dell’aria pressurizzata alle vie aeree superiori e migliorare la respirazione notturna.
Di seguito vedremo quali sono alcuni accorgimenti per ottimizzare l’efficacia della terapia.
Com’è facilmente ipotizzabile, dormire con la CPAP non è sempre agevole, o perlomeno non lo è per tutti. Molte persone, in effetti, potrebbero reagire negativamente di fronte a un simile strumento. Alcuni pazienti tendono ad avvertire un certo disagio a causa del dispositivo. Tra i problemi più comuni vi sono:
La buona notizia è che, soprattutto negli ultimi anni, numerose aziende si sono specializzate nella realizzazione di dispositivi CPAP in grado di ovviare ai più comuni problemi. La scelta della maschera più adatta alle proprie esigenze è determinante per la buona riuscita del trattamento.
Per questo motivo, se dovessi avvertire qualsiasi genere di disagio, non esitare a richiedere una maschera più adatta alle tue esigenze, che ben si adatti al viso e alle tue abitudini del sonno.
Secondo molti esperti, per ottenere dei reali benefici a breve e a lungo termine bisognerebbe indossare la maschera per le apnee notturne almeno quattro ore ogni notte.
Sebbene molti pazienti sperimentino i primi benefici già dopo la prima notte, in alcuni casi potrebbero essere necessari alcuni giorni di trattamento per poter apprezzare i primi effetti della CPAP.
In breve tempo, potresti avvertire i primi miglioramenti, come una riduzione della sonnolenza diurna, maggiori livelli di energia, una migliore concentrazione e un umore migliore.
Le persone con apnee ostruttive del sonno, devono sottoporsi, per legge, a dei controlli per potersi mettere alla guida in completa sicurezza. Come abbiamo potuto vedere, infatti, questa condizione può causare una forte sonnolenza diurna, un calo della concentrazione e una riduzione dei livelli di attenzione.
Tutti effetti che possono compromettere la capacità di guidare in modo sicuro.
Per questo motivo, i soggetti che soffrono di questa condizione o di malattie neurologiche devono tenere sotto controllo la malattia con appositi trattamenti, prima di potersi mettere alla guida di un mezzo.
Secondo la Direttiva Europea 2014/85/UE del 1° luglio 2014, la patente di guida può essere rilasciata o rinnovata ai soggetti con Sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata o grave che si sottopongono ad adeguati controlli della propria condizione e che seguono le cure necessarie.
In più, i pazienti in cura per sindrome da apnea ostruttiva notturna da moderata a grave dovranno sottoporsi a un esame medico periodico per valutare lo stato di salute.
Dormire con la maschera CPAP può risultare piuttosto scomodo, soprattutto le prime notti che ci si trova alle prese con questo dispositivo. Purtroppo, un’alta percentuale di pazienti spesso abbandona il trattamento a causa del disagio provocato dalla macchinetta.
Oltre a scegliere un dispositivo che si adatti perfettamente alle proprie esigenze, per ridurre il fastidio potresti adottare alcuni semplici accorgimenti:
La risposta a questa domanda dipende da molti fattori. In linea di massima, è bene seguire la terapia per il tempo stabilito dallo pneumologo, evitando di interrompere il trattamento troppo presto, anche se ritieni di non soffrire più di apnee notturne e di essere guarito.
Interrompere la terapia troppo presto potrebbe causare un aggravamento della malattia, con effetti a breve e a lungo termine anche molto gravi.
Oltre agli accorgimenti che abbiamo visto in alto, per migliorare la qualità del sonno in caso di apnee notturne ti consigliamo ti creare una tua routine del sonno, in modo da dormire almeno 7-9 ore ogni notte.
Oltre alle maschere CPAP, esistono anche altri tipi di cure per la Sindrome da apnee ostruttive del sonno. Nel neonato, ad esempio, saranno dapprima impiegati trattamenti farmacologici che prevedono l’impiego di cortisonici nasali.
È possibile trattare il disturbo anche mediante appositi strumenti ortodontici, apparecchi che hanno la funzione di spostare leggermente in avanti la mascella inferiore, in modo da evitare l’ostruzione delle vie respiratorie.
I trattamenti chirurgici, infine, possono consistere nell’asportazione delle tonsille ipertrofiche o nella correzione del setto nasale deviato, qualora il disturbo dovesse essere correlato a tali cause sottostanti.
Fonti