La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome) è una condizione che provoca sintomi molto preoccupanti. Si tratta di un disturbo noto anche con il nome di Apnea ostruttiva del sonno, ed è caratterizzato da interruzioni della normale respirazione durante il sonno, pause temporanee che sono causate da un’ostruzione (parziale o totale) delle prime vie aeree.
A sua volta, l’interruzione del normale ciclo di respirazione può causare una bassa concentrazione di ossigeno nel sangue, microrisvegli notturni e altre conseguenze potenzialmente molto gravi, sia a breve che a lungo termine.
In questo articolo risponderemo ad alcune delle più comuni domande in merito ai sintomi della sindrome da apnee ostruttive del sonno, vedremo quali sono le cause e i fattori di rischio, i campanelli d’allarme che non bisogna trascurare e come affrontare il problema.
Questo disturbo si verifica quando i muscoli nella parte posteriore della gola si rilassano durante il sonno, causando un restringimento o un blocco delle vie respiratorie durante la respirazione.
Il disturbo può presentarsi con diversi livelli di gravità.
L’apnea ostruttiva del sonno è un disturbo che può interessare chiunque. A esserne colpiti sono in maggior misura gli uomini adulti, ma il disturbo può colpire anche le donne, specialmente nel periodo dopo la menopausa. Solitamente la OSAS colpisce le persone in sovrappeso o obese, ma può interessare anche coloro che hanno un collo particolarmente corto e chi presenta ostruzioni a livello delle vie aeree superiori.
Il disturbo non riguarda solamente gli adulti, ma può colpire anche i bambini e i neonati. Si ritiene che le apnee ostruttive del sonno nel neonato colpiscano più frequentemente i bambini nati prematuri o con basso peso alla nascita.
Se non trattata adeguatamente, la condizione può influenzare la salute del bambino anche a lungo termine.
Alcune condizioni di salute possono favorire lo sviluppo dell’apnea ostruttiva de sonno. Fra queste rientrano:
Bambini e neonati corrono un maggior rischio di apnea ostruttiva del sonno in presenza di determinati fattori, come un basso peso alla nascita, l’esposizione al fumo passivo o un parto pretermine.
Inoltre, possono predisporre allo sviluppo di questo problema anche altre condizioni, come la palatoschisi (ovvero la presenza, sin dalla nascita, di una sorta di spaccatura nel palato), malformazioni delle vie aeree e disturbi neuromuscolari, come la sindrome di Down. Diverse caratteristiche e tratti fisici espongono i pazienti a un maggior rischio di sviluppare questa condizione.
Alcune condizioni neurologiche possono aumentare il rischio di OSAS. In particolar modo, i pazienti con patologie come la miastenia gravis, il parkinson o la distrofia miotonica, corrono un maggior rischio di soffrire di apnee ostruttive del sonno.
Uno dei principali sintomi della sindrome da apnee ostruttive del sonno è rappresentata dalla tendenza a russare rumorosamente durante il sonno, un disturbo che verrà notato certamente da coloro che condividono la camera da letto o la stessa casa con il paziente.
Il rumore provocato dal russamento è dovuto all’aria che cerca di attraversare le vie aeree parzialmente ostruite. Il volume diventa progressivamente maggiore, finché l’ostruzione sarà completa. Allora, la persona andrà in apnea per qualche secondo, dopodiché si risveglierà per respirare normalmente.
Questo però non è il solo sintomo da riconoscere. Altri campanelli d’allarme che non bisogna trascurare sono:
Se hai notato alcuni dei sintomi segnalati, non trascurare il problema; parlane con il tuo medico curante o con uno specialista del sonno, per individuare la causa e il rimedio più adatto.
Generalmente, ad accorgersi che qualcosa non va nel respiro del paziente è il partner o la persona che condivide la stanza da letto. Il primo sintomo che salta subito all’occhio (o all’orecchio) è infatti il forte russare, che diventa più intenso quando il soggetto dorme a pancia in su, mentre si affievolisce quando forme su un fianco.
A causa del forte rumore, alcuni partner potrebbero scegliere di dormire in un’altra stanza. Ma bada bene: non tutte le persone che russano hanno una patologia come l’apnea ostruttiva del sonno.
Il partner potrebbe notare anche i tanti microrisvegli e le vere e proprie apnee cui va incontro il paziente durante il sonno.
Oltre a questi evidenti sintomi, è importante non trascurare anche gli altri segnali che abbiamo visto, come la forte sonnolenza durante il giorno, l’aumento di peso, le difficoltà di concentrazione e di memoria.
Sebbene si tratti di un problema spesso trascurato, il realtà l’apnea ostruttiva del sonno non curata può dare origine a una serie di effetti avversi anche molto gravi.
I pazienti con sintomi della sindrome da apnee ostruttive del sonno possono sviluppare disturbi come:
Non bisogna ignorare anche i possibili effetti a breve termine, fra i quali rientrano una profonda sensazione di stanchezza e una grave sonnolenza diurna, che rendono difficile (e talvolta persino pericoloso) lo svolgimento di normali mansioni quotidiane, come guidare l’auto o lavorare.
Generalmente, si formula una diagnosi di apnea ostruttiva nel sonno quando il numero di apnee-ipopnee è pari o superiore a 5 in un’ora, o quando si evidenziano chiari sforzi durante la respirazione, con un numero di episodi pari o superiore a 15.
Sebbene le interruzioni della respirazione possano comprensibilmente generare molta preoccupazione e paura, in realtà le apnee ostruttive del sonno non rappresentano una potenziale causa di morte improvvisa.
Durante gli episodi di apnea, infatti, il paziente va incontro a un abbassamento dei livelli di ossigeno, condizione che mette in allarme il cervello, che percependo un’alterazione nella respirazione, spinge il soggetto a “cercare di prendere aria”, uscendo quindi dalla fase di sonno profondo.
A quel punto, le vie respiratorie si liberano, e la persona torna a respirare normalmente. Questo schema può riproporsi anche decine di volte in un’ora.
Se non trattate, le apnee ostruttive del sonno di grado severo possono dare origine a diverse complicanze, alcune delle quali sono pericolose per la stessa sopravvivenza del paziente. Nel breve periodo, le apnee del sonno possono compromettere le capacità mentali e cognitive della persona, causando deficit di memoria, sonnolenza diurna e un maggior rischio di incidenti stradali e sul lavoro.
Secondo le stime, sono quasi 40.000 i decessi registrati ogni anno a causa dell’apnea del sonno. Il numero comprende anche le morti per incidenti stradali e sul lavoro dovuti alla sonnolenza diurna, a sua volta causata dall’OSAS.
Le apnee, però, possono avere conseguenze anche a lungo termine. Questa condizione può infatti aumentare il rischio di cancro, infarto, diabete e di numerose altre patologie.
Per questa ragione, è molto importante non trascurare il problema. In presenza dei possibili sintomi di questo disturbo, parlane con il tuo medico curante o con uno pneumologo.
Si può guarire dalle apnee notturne? Ad oggi non esiste una cura definitiva per combattere questo disturbo. Tuttavia, esistono diversi approcci atti a ridurre sensibilmente i sintomi della sindrome da apnee ostruttive del sonno.
Fra quelli maggiormente utili rientrano i cambiamenti nello stile di vita, lo svolgimento di esercizio fisico regolare e la perdita dei chili in eccesso. Sarà inoltre importante smettere di fumare e limitare il consumo di bevande alcoliche.
In caso di apnea da moderata a grave, sono disponibili terapie mediche e chirurgiche in grado di ridurre i sintomi, migliorando la qualità della vita del paziente.
Fonti