Cos’è la sindrome del cuboide
La sindrome del cuboide è una malattia dolorosa che si presenta nell'omonimo osso del piede, causando un dolore intenso nella parte esterna dell'arto inferiore, quando lo si muove, si cammina oppure si pratica attività sportiva. Colpisce maggiormente runner, maratoneti, ballerini e tutti coloro che hanno una vita attiva. Tra le principali cause c'è proprio l'eccessivo utilizzo di questo osso, ma esistono anche dei fattori di rischio, come ad esempio il sovrappeso, il piede piatto e altri ancora.
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Hai mai sentito parlare della sindrome del cuboide? Si manifesta quando si ha un dolore intenso al piede laterale esterno. Si può trovare nei libri di medicina anche con altri nomi: sublussazione del cuboide, sindrome peroneo-cuboidea, dropped cuboid syndrome, neurite plantare laterale. Non sempre viene riconosciuta con una diagnosi tempestiva questa sindrome dolorosa che colpisce la parte laterale del mediopiede. Scopriamo insieme la sintomatologia, le cause e anche le possibili cure.
Sindrome del cuboide, cos’è?
La malattia colpisce l’osso cuboide, un osso breve del tarso. Si chiama così per la sua forma cubica. Si trova nella parte esterna del piede, proprio davanti al calcagno e lateralmente allo scafoide, dietro al quarto e quinto osso metatarsale.
La sindrome non è altro che una lesione di questo particolare osso, spesso provocata da un uso eccessivo. Infatti sono maggiormente gli sportivi, come i runner e i maratoneti, a soffrirne di più. Tutta la popolazione attiva è però interessata da una sindrome che può causare un dolore anche molto intenso.
Sintomi del dolore al lato esterno del piede
La sindrome si manifesta principalmente con un dolore intenso, localizzato nella parte esterna del piede. Quando si usa il piede, si compiono movimenti particolari o si fa attività sportiva, il dolore diventa più forte. Oltre al dolore, potremmo anche notare:
- difficoltà a muoversi
- piede debole
- tendini infiammati
- zoppia
Perché fa male l’osso del piede?
Le cause della sindrome del cuboide possono essere davvero molte:
- uso eccessivo dell’osso cuboide, soprattutto in caso di attività sportiva intensa (corsa, maratona, ma anche danza)
- traumi di varia natura
- contrasti diretti durante l’attività sportiva praticata
- incidenti stradali
Il piede piatto o il piede pronato sono dei fattori di rischio, così come la condizione di sovrappeso, un tempo di recupero dall’attività sportiva non idoneo, allenamenti su terreni accidentati, distorsioni a carico della caviglia e del piede.
Come curare la sindrome del cuboide?
In caso di diagnosi di sindrome del cuboide, bisogna rivolgersi a un fisioterapista o a un podologo per una manipolazione specifica del piede, per riallineare l’articolazione. Il dolore si riduce all’istante e il paziente può subito iniziare a muovere meglio il piede. La manipolazione del cuboide, però, non può essere eseguita in caso di malattie a carico delle ossa, malattie reumatiche, fratture, problemi vascolari o di origine nervosa. Se sono presenti edema ed ecchimosi, bisogna attendere che questi siano quasi scomparti. Il trattamento chirurgico è poco utilizzato, ma si ricorre al bisturi quando la manipolazione non ha avuto successo o quando non è possibile praticarla.
Di solito, dopo la manipolazione, entro 24 ore i pazienti ritornano alla normale attività quotidiana e sportiva. Si può poi optare per ulteriori trattamenti, come taping, esercizi mirati o supporto plantare. In caso, invece, di intervento chirurgico, il recupero completo si ha di solito dopo sei mesi circa.
Per contrastare il dolore che si prova, si possono assumere degli antidolorifici, indossare una fascia elastica e tenere l’arto a riposo. Si consiglia anche di usare scarpe idonee quando si fa sport e magari utilizzare anche solette in grado di assorbire gli urti a carico del piede.