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Sindrome del turnista: come dormire bene anche lavorando su turni

La sindrome del turnista è quel particolare disturbo del sonno che colpisce le persone che lavorano su turni. Vediamo in cosa consiste e come porvi rimedio

Sindrome del turnista: come dormire bene anche lavorando su turni

La sindrome del turnista è un disturbo del sonno che colpisce le persone che per lavoro sono costrette a modificare più volte nell’arco di un mese o di una settimana i loro orari di veglia e di sonno. Piloti, personale sanitario, operai, sono tante le categorie professionali che lavorano su turni, e che pertanto a causa di questo finiscono per soffrire di insonnia o comunque per ritrovarsi spesso e volentieri in debito di sonno.

In particolare la sindrome del turnista si caratterizza per insonnia iniziale, ovvero la persona che ne soffre fatica ad addormentarsi perché il suo organismo non riesce ad “aggiornare” l’orologio interno (il ritmo circadiano innato che regola l’alternanza sonno-veglia) e quindi ai cambi di orario così repentini e frequenti.

Una sindrome del turnista “in piccolo” colpisce anche tutti coloro che nel weekend, non per lavoro per per “diletto”, vanno a letto molto più tardi del solito e si alzano ugualmente più tardi. Di solito in questi casi il lunedì, tornati al “solito” orario, si fatica ad addormentarsi. Che fare?

Il primo suggerimento per i turnisti è quella di concedersi un pisolino non troppo pungo per recuperare un po’ di sonno perso. Questa pausa dedicata al riposo è indicata sia per chi svolga turni lavorativi alterni sulle tre fasce della giornata (e in tal caso di sceglierà l’ora della pennichella in base alle diverse esigenze), che per tutti quelli che si devono alzare molto presto al mattino (ad esempio alle 4 o alle 5) e che lavorano fino a sera.

Il sonnellino pomeridiano aiuta moltissimo il corpo e e la mente a migliorare le prestazioni. Per riuscire a dormire in orari “strani”, bisogna ricreare quanto più possibile le condizioni ideali per l’addormentamento, ovvero fare buio in camera, isolarsi dai rumori (indossando i tappi per le orecchie), e spegnere tutti i dispositivi elettrici e elettromagnetici, cellulare incluso.

Anche assumere una tisana rilassante come la camomilla può essere d’aiuto. Veniamo al caso del weekend: è meglio, per preservare il ritmo del sonno, alzarsi presto anche se si è andati a letto tardi. Eventualmente si può recuperare andando a dormire presto la notte successiva.

Attenzione anche ai caffè e alle bevande eccitanti, mai assumerli a fine turno, anche se si è molto stanchi, e mai mangiare a ridosso dell’ora prevista per il riposo. I cibi che facilitano il sonno sono il latte, la lattuga, il riso, la carne di pollo. Consumate un pasto leggero, se possibile, almeno un’ora prima di andare a dormire, ma evitate di coricarvi a stomaco vuoto, anche la fame tiene svegli!

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Foto| via Pinterest

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