Migrants show heart-shaped signs while sitting in front of the Keleti (East) railway station in Budapest on September 2, 2015. Hungarian authorities face mounting anger from thousands of migrants who are unable to board trains to western European countries after the main Budapest station was closed. AFP PHOTO / ATTILA KISBENEDEK (Photo credit should read ATTILA KISBENEDEK/AFP/Getty Images)
La sindrome di Brugada è una particolare forma di aritmia cardiaca, solitamente latente e asintomatica: per questa sua caratteristica, è una malattia cardiaca difficile da diagnosticare e può rivelarsi spesso fatale, perché l’alterazione del ritmo ventricolare può portare il cuore ad un arresto inaspettato. È infatti una delle principali cause di morte improvvisa dovuta alla fibrillazione ventricolare.
Può essere sia causata da mutazioni genetiche specifiche e quindi essere trasmessa per via ereditaria, sia manifestarsi spontaneamente: la ricerca sta ancora cercando di stabilire le cause di comparsa della sindrome di Brugada al di fuori della specificità genetica, perché sono ancora poco chiare per avere un quadro completo della malattia. In ogni caso a determinare l’ereditarierà di questa aritmia cardiaca sono alcuni geni specifici che, mutando, espongono maggiormente alla possibilità di sviluppare la sindrome di Brugada. Ad esserne colpiti sono gli uomini dai 25 ai 50 anni di età, e principalmente di origine asiatica (Thailandia e Laos sono i paesi con l’incidenza maggiore): i casi di sindrome di Brugada nelle donne sono rarissimi.
Tra le cause che invece determinano una maggiore possibilità di sviluppare l’aritmia al di fuori dell’ereditarietà, ci sono l’uso di droghe (cocaina in particolare), l’ipertensione, l’angina pectoris e alcuni farmaci che possono interferire con l’attività cardiaca. Anche uno squilibrio degli elettroliti nel sangue può essere annoverato tra i motivi principali.
I sintomi della sindrome di Brugada sono legati ad una errata contrazione cardiaca, vale a dire un errore nell’invio degli impulsi elettrici che regolano la frequenza dei battiti del del cuore, dettata dal nodo seno atriale. In caso di sindrome di Brugada, questi impulsi vengono trasmessi in modo sbagliato e il cuore non lavora in maniera efficace: il primo dei sintomi è lo svenimento, perché i ventricoli non pompano correttamente il sangue e manca l’ossigenazione necessaria. Un altro sintomo può essere uno stato febbrile intenso, che potrebbe scatenare l’attacco. L’ultimo, fatale, è purtroppo la morte improvvisa per arresto cardiaco.
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La diagnosi della sindrome di Brugada si basa principalmente su un elettrocardiogramma e un ecocardiogramma, esami specifici che possono mostrare la presenza di un cosiddetto “segno di Brugada”, un particolare del tracciato cardiaco: l’ECG va fatto con la somministrazione tramite endovena di ajmalina e flecainide, due farmaci antiaritmici.
L’unica cura disponibile per la sindrome di Brugada è un defibrillatore impiantabile; non ci sono ancora farmaci in grado di contrastare questa malattia. Vale la pena comunque sottoporsi a controlli regolari in caso in famiglia ci siano stati casi di patologie cardiovascolari.
Via | Mypersonaltrainer, Humanitas