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Smartphone, attenzione alle e-mail di lavoro: aumentano il rischio di ammalarsi

La costante reperibilità resa possibile dalle nuove tecnologie minaccia seriamente la salute. Ecco le prove scientifiche

Smartphone, attenzione alle e-mail di lavoro: aumentano il rischio di ammalarsi

Quante volte vi capita di controllare la posta elettronica dal vostro smartphone? La possibilità di farlo può essere vista come un’enorme semplificazione della quotidianità, ma in realtà essere sempre reperibili può rappresentare un vantaggio da pagare in termini di salute. Uno studio pubblicato sulla rivista Chronobiology International dai ricercatori del Gesellschaft für Arbeits-, Wirtschafts- und Organisationspsychologische Forschung e.V. di Oldenburg, in Germania, ha infatti dimostrato che essere sempre raggiungibili dalle e-mail di lavoro porta non solo a sacrificare parte del tempo libero per fare lavoro extra, ma anche ad essere esposti ad un maggior rischio di ammalarsi.

L’internazionalizzazione e gli sviluppi tecnologici hanno cambiato l’organizzazione del lavoro nelle economie industrialmente sviluppate e in via di sviluppo

spiegano Anna Arlinghaus e Friedhelm Nachreiner nel loro studio.

Le tecnologie informatiche e comunicative, come i computer e gli smartphone, sono sempre più utilizzati, consentendo una maggiore flessibilità spaziale e temporale del lavoro. Ciò può portare a un aumento del lavoro extra, ad esempio alla disponibilità costante o a lavorare ore in più rispetto a quelle concordate per contratto. Questo a sua volta aumenta le ore di lavoro e porta ad ore di lavoro la sera o nel weekend, causando interferenze delle ore di lavoro con i ritmi biologici e sociali del sonno, del riposo e dell’interazione sociale.

Per darne una prova scientifica i due ricercatori hanno analizzato i dati relativi a più di 57 mila lavoratori raccolti da due indagini (le European Working Conditions Survey del 2005 e del 2010). E’ stato così scoperto che nel 50% circa dei casi ai lavorati è capitato di essere contattati per lavorare al di fuori dell’orario stabilito per contratto e che indipendentemente da se si trattasse di un evento raro o di un’abitudine lavorare oltre l’orario d’ufficio ha aumentato la probabilità di avere a che fare con almeno un problema di salute in un anno.

Sembrano, quindi, non esserci dubbi e la conclusione cui sono giunti i ricercatori è che

anche piccole quantità di lavoro extra oltre le ore concordate per contratto possono aumentare il rischio di problemi di salute associati al lavoro.

Per questo

aggiungono Arlinghaus e Nachreiner

per ridurre al minimo gli effetti negativi sulla salute dovrebbero essere ridotte le richieste di disponibilità degli impiegati al di fuori delle ore di lavoro regolari.

Come sottolineano gli autori

anche se questi effetti hanno senz’altro bisogno di ulteriori studi, soprattutto a proposito della quantità di lavoro supplementare reale e della sua localizzazione temporale, indirizzare la cultura delle aziende e opportune politiche e incentivi potrebbero essere strategie per ridurre il carico di lavoro extra e mantenere il rischio di problemi di salute fra i lavoratori ad un livello più basso.

Via | informa healthcare

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