Smog e cancro ai polmoni, gli italiani sono i più a rischio in Europa
Il sospetto che ci fosse un legame tra inquinamento dell’aria e cancro ai polmoni è sempre esistito. Ora finalmente, uno studio pubblicato su Lancet Oncology, ha dimostrato che più alta è la concentrazione di polveri sottili nell’aria, maggiore è il rischio di sviluppare un tumore.
Il cancro ai polmoni dipende anche dall’inquinamento dell’aria. Un grande studio europeo, realizzato con il contributo prezioso gruppo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha dimostrato che esiste un legame tra l’esposizione allo smog e quindi il fatto di respirare quotidianamente aria con un’elevata concentrazione di inquinanti e il rischio di sviluppare il tumore.
Non è tutto, perché attraverso questa nuova indagine è emerso anche che le città italiane sono tra le più inquinate di Europa, con in testa Torino e Roma (46 e 36 microgrammi al metro cubo di inquinanti PM 10 contro i 16 di Oxford 16 e i 17 di Copenaghen). La ricerca, che fa parte del progetto Escape (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), è stata effettuata in 36 centri, coinvolgendo 9 Paesi europei (Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia) e più di 300 mila residenti.
Il dato più importante rappresenta quindi il rischio: secondo gli esperti, a ogni incremento di
10 microgrammi di Pm10 per metro cubo presenti nell’aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Il dato diventa spaventoso se si considera solo un tipo di cancro, l’adenocarcinoma, perché sale al 51 percento, tumore che si sviluppa anche nei non fumatori. Tutto ciò che cosa vuol dire? Dobbiamo cambiare stile di vita e soprattutto migliorare la nostra economia. Non basta non avere inquinamento da record, per mettersi al sicuro bisogna non inquinare. Il tumore ai polmoni nel nostro Paese rappresenta il 20 percento delle morte di tumore.
Via | Quotidiano Sanità; Il Fatto Quotidiano
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