Sonno, i neuroni fanno i turni di veglia
Scoperti da un'équipe italiana i meccanismi di autoregolazione dei neuroni per mantenere la concentrazione quando si è troppo stanchi o si è dormito poco.
Capitano quelle notti in cui si dorme meno ore del solito e ci si sveglia stanchi, ancora assonnati, con il peso di una giornata lavorativa tutto da affrontare e magari anche di pessimo umore: quelle giornate che in sostanza sembrano non passare mai e mettono a dura prova la nostra capacità, sia relazionale sia di concentrazione. Un problema legato direttamente allo scarso riposo che si ripercuote sui nostri neuroni; in sostanza, dopo una notte insonne i neuroni non riescono a garantire il giusto livello di concentrazione e tendono ad “addormentarsi” a zone, come se facessero turni di veglia.
I ricercatori guidati da Pietro Pietrini, direttore del Laboratorio di biochimica clinica e biologia molecolare clinica dell’Università di Pisa, e da Giulio Tononi, direttore del Centro per lo studio del sonno e della coscienza dell’Università del Wisconsin, hanno mostrato come in caso di stanchezza dovuta a mancanza di sonno, nel cervello si attivino oscillazioni a bassa frequenza cerebrale tipiche della fase di sonno non REM che funzionano come una “disattivazione” temporanea dell’area cerebrale coinvolta.
Lo studio dei meccanismi neurali alla base delle ridotte capacità di reazione, dovute alla stanchezza, è molto importante per tutte quelle professioni che richiedono estrema concentrazione, pensiamo ai chirurghi che operano per svariate ore di fila o ai controllori di volo. Pur apparentemente svegli e vigili, sono esposti al rischio di errori. L’affaticamento neurale può portare anche ad alterazioni del comportamento. Come in una relazione molto conflittuale, dove si esercita senza sosta il controllo degli impulsi per evitare di arrabbiarsi e magari si dorme poco per lo stress, spesso si finsice per “scoppiare” e battere i pugni sul tavolo
spiega il professor Pietrini, che proprio da questa osservazione di cambio repentino del comportamento in privazione di sonno è partito per spiegare il meccanismo di funzionamento dei neuroni.
Dormire permette un recupero delle risorse e l’impossibilità di riposare può anche spingerci a comportarci in modo più impulsivo perché non più in grado di esercitare un buon controllo degli impulsi. Ora stiamo indagando in che modo la mancanza di sonno influisca sull’architettura morfo-funzionale del nostro cervello e quali aree siano maggiormente vulnerabili alla fatica cognitiva.
Il riposo è importantissimo, più che mai quando dobbiamo prendere delle decisioni importanti o eseguire lavori di precisione e concentrazione: il modo migliore per garantirsi un ottimo sonno è anche lasciare da parte i problemi di lavoro e famiglia. Non vorremmo mica che i nostri preziosi neuroni si “addormentino” nel momento del bisogno?
Via | La Stampa
Foto | Flickr