Le infezioni da streptococco sono malattie che richiedono delle cure mirate, essenziali per poter evitare l’insorgenza di complicanze anche molto gravi. Quando parliamo di streptococco, ci riferiamo in realtà a un gruppo di batteri piuttosto ampio. Si tratta di batteri anaerobi dalla caratteristica forma sferica, responsabili di un ampio numero di malattie dai sintomi anche molto differenti fra loro, che si distinguono in base alla sede colpita e al tipo di batterio responsabile.
Le più comuni malattie causate da streptococchi sono la faringite, la polmonite e le infezioni della pelle.
Questa famiglia di batteri, però, può causare anche altre infezioni, alcune delle quali potrebbero avere esiti fatali.
Fra i più comuni tipi di streptococchi responsabili di infezioni nell’uomo vi sono lo Streptococcus pyogenes, lo streptococco agalactiae, lo S. viridans e lo pneumococco, anche noto come Streptococcus pneumoniae, responsabile delle polmoniti batteriche.
Sempre all’interno di questa famiglia di batteri, due tipi in particolare sono responsabili di gran parte delle infezioni da streptococco negli umani, ovvero lo Streptococco beta emolitico di gruppo A e quello di gruppo B.
In questo articolo vedremo quali sono i sintomi di un’infezione da streptococco e come si prende, e scopriremo quali sono le cure per lo streptococco attualmente disponibili per trattare i vari tipi di infezione.
Sappiamo che tra gli streptococchi maggiormente patogeni per l’uomo, spiccano soprattutto quelli Beta emolitici di gruppo A e B. Questi tipi di batteri possono causare malattie molto diverse fra loro, a seconda della parte del corpo interessata.
Di seguito vedremo quali malattie provoca lo streptococco di gruppo A e quali sono quelle causate dallo streptococco di gruppo B.
Questo particolare batterio può provocare numerose malattie e infezioni, alcune più comuni, come la faringite, altre meno comuni e più gravi, come la fascite necrotizzante. Diamo uno sguardo ad alcune delle malattie causate dal batterio:
Lo streptococco di gruppo B è responsabile di altri tipi di infezioni, come quelle del sangue, la polmonite (S. pneumoniae) e la meningite nei neonati. Si tratta di malattie che possono avere esiti molto gravi, per cui è fondamentale non trascurarne i sintomi e prevenire, ove possibile, il contagio.
In gravidanza, lo streptococco può risultare estremamente pericoloso per il bambino. Al momento del parto, infatti, il neonato potrebbe sviluppare un’infezione molto grave.
Per scongiurare tale pericolo, durante la gestazione viene eseguito un tampone vaginale per individuare l’eventuale presenza del batterio nella donna. Se presente, verrà adottata una terapia antibiotica precauzionale durante il travaglio, allo scopo di proteggere il bambino dal rischio di infezione.
Lo streptococco del gruppo B può causare malattie anche negli adulti, con maggior frequenza in coloro che hanno un sistema immunitario debole e nelle persone di età superiore ai 65 anni.
Oltre alla polmonite, negli adulti lo streptococco di gruppo B è responsabile di infezioni del tratto urinario e del sangue e di infezioni cutanee.
Le malattie causate da questa famiglia di batteri, peraltro, possono provocare ulteriori complicazioni, come la febbre reumatica, caratterizzata da artrite, disturbi della pelle, tremori e danni cardiaci, e la glomerulonefrite post-streptococcica, una malattia che colpisce i reni.
A seconda della sede interessata, le infezioni da streptococco possono essere individuate mediante diversi test diagnostici. Per prima cosa, però, il medico valuterà i sintomi manifestati dal paziente, in modo da stabilire quali siano i test più adatti.
In presenza di presunto streptococco alla gola (faringite streptococcica) si consiglierà di eseguire un apposito tampone faringeo per streptococco, che permetterà di individuare la causa del disturbo e valutare il trattamento più opportuno.
Il tampone cutaneo, invece, è indicato quando lo streptococco coinvolge la pelle, causando infezioni come la cellulite, l’impetigine o la fascite necrotizzante. In tal caso, si procederà con l’analisi di un campione di materiale prelevato dalle lesioni presenti sulla pelle. Per formulare una diagnosi di fascite necrotizzante, verranno impiegati anche altri strumenti diagnostici, come la radiografia, la TC o la risonanza magnetica RMI.
Nelle donne incinte, come abbiamo visto, è fondamentale individuare la presenza dello Streptococco di gruppo B prima del parto. Per far ciò, è consigliabile sottoporsi a un tampone per streptococco in gravidanza, tra la 35ma e la 37ma settimana di gestazione.
In caso di esito positivo, verrà somministrata una terapia antibiotica durante il travaglio, in modo da proteggere il neonato dal rischio di infezione.
E’ essenziale avviare quanto prima le dovute cure per lo streptococco, allo scopo di prevenire il rischio di possibili complicazioni. Trattandosi di un batterio, lo streptococco può essere curato mediante terapia antibiotica.
Nella maggior parte dei casi la penicillina si rivela efficace contro le infezioni, sebbene di recente siano stati rilevati dei ceppi resistenti a questo tipo di trattamento.
Il tipo di terapia adottato dipenderà, naturalmente, dal tipo di infezione.
I pazienti con faringite streptococcica dovrebbero assumere antibiotici orali, come penicillina o amoxicillina, utili soprattutto per prevenire possibili complicanze. In questo caso, le cure per lo streptococco potrebbero prevedere anche la somministrazione di altri farmaci volti ad alleviare i sintomi, come antipiretici, paracetamolo e FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
Nei pazienti con cellulite streptococcica, oltre all’impiego di antibiotici si procederà con trattamenti volti a ridurre la sintomatologia, mentre nei casi di fascite necrotizzante da streptococco, le cure sono solitamente più complesse, in quanto prevedono sia una terapia antibiotica ad ampio spettro che l’eventuale rimozione chirurgica del tessuto danneggiato o infetto, in modo da preservare i tessuti sani.
Il più delle volte, le infezioni da streptococco di gruppo A possono essere prevenute adottando delle semplici norme igieniche, come lavare le mani dopo aver tossito o starnutito, e prima e dopo aver maneggiato degli alimenti. Se soffri di mal di gola che non passa, non trascurare il problema, ma rivolgiti al medico in modo da individuare la causa esatta.
Se dovesse trattarsi di un mal di gola da streptococco, previeni la diffusione dell’infezione evitando di andare a lavoro o a scuola fin quando non avrai iniziato la terapia necessaria.
Per evitare che le ferite possano infettarsi, osserva attentamente la lesione e informa il medico se dovessi notare sintomi sospetti come arrossamento, gonfiore, perdita di pus e intenso dolore.
Il solo membro del gruppo di streptococchi dal quale è effettivamente possibile proteggersi mediante un vaccino è lo streptococco pneumoniae (pneumococco). La vaccinazione contro lo pneumococco è caldamente consigliata per i bambini e gli adolescenti, per gli anziani e per le persone con un sistema immunitario debole e compromesso.
Fonti