Taijiquan contro la depressione
“Esso é senza suono e senza forma. Il corpo é trasparente come l’aria. Ogni movimento segue il ritmo della natura, come il rintocco di una grossa campana sospesa al soffitto di un vecchio tempio. A volte come il brontolio di una tigre o il richiamo di una scimmia, l’acqua immobile scorre in profondità. Il mare […]
“Esso é senza suono e senza forma. Il corpo é trasparente come l’aria. Ogni movimento segue il ritmo della natura, come il rintocco di una grossa campana sospesa al soffitto di un vecchio tempio. A volte come il brontolio di una tigre o il richiamo di una scimmia, l’acqua immobile scorre in profondità. Il mare forma le onde. Nel corpo e nella mente vi é suono“.
Tutto questo è il Taijiquan (o Tai Chi, abbr.), l’arte marziale della tradizione cinese conosciuta in occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva che secondo alcuni studiosi potrebbe alleviare la depressione, aumentare l’autostima, ridurre stress e ansia.
Emerge da uno studio della Tufts University School of Medicine nel Massachusetts riportato dal quotidiano britannico “Daily Telegraph“.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno riesaminato i risultati di 40 studi diversi sugli effetti delle arti marziali ed hanno scoperto che il Taijiquan produce effetti psicologici benefici, anche se si sottolinea la “mancanza di prove più convincenti”.
“La conoscenza più dettagliata degli effetti fisiologici e psicologici del Taiji -ha spiegato Chenchen Wang, che ha coordinato lo studio- può portare a nuovi approcci per promuovere la salute, curare le patologie croniche, ecc.“.