
Della tanoressia, ultimo neologismo per indicare l’ossessione per l’abbronzatura, abbia già parlato la scorsa estate. Il fenomeno sembra essere tutt’altro che in calo, nonostante gli allarmi costanti e gravi che provengono dai dermatologi. Potevamo farcela mancare anche noi italiani? Naturalmente no: a dispetto delle proteste di sempre maggiore protezione tra la popolazione che inizia a sensibilizzarsi sui danni provocati dal sole, pare che gli italiani siano gli irriducibili della tintarella e si preoccupino più della scottatura immediata che non dei danni permanenti e a lungo termine di un’esposizione solare indiscriminata.
E mentre in Europa si lanciano campagne di sensibilizzazione ormai da anni, l’Italia resta indietro e affida alle singole iniziative delle case cosmetiche produttrici di prodotti solari il compito di informare, con tutti i limiti del caso dettati dalle esigenze pubblicitarie. Un identikit del tanoressico è stato delineato dalle ultime ricerche su circa quattro mila persone condotte a Ravenna: è di solito donna, ha un’età compresa tra i 16 e i 40 anni, residente generalmente al Nord.
Foto | Flickr