Tatuaggi e piercing: a rischio il fegato degli adolescenti
Il virus può trasmettersi attraverso aghi e inchiostro
Tatuaggi e piercing espongono il fegato al rischio di epatite e gli adolescenti italiani sembrano non esserne abbastanza consapevoli. A svelarlo è un’indagine dell’Università di Roma “Tor Vergata” che ha coinvolto 2.500 liceali.
Se l’80% dei ragazzi ha affermato di essere a conoscenza dei rischi d’infezione, solo il 5% è informato correttamente sulle malattie che possono essere trasmesse
spiega Carla Di Stefano, autrice dell’indagine.
Eppure il 27% del campione ha dichiarato di avere almeno un piercing, il 20% sfoggia un tatuaggio e sono ancora di più gli ‘aspiranti’: il 20% degli intervistati ha dichiarato l’intenzione di farsi un piercing e il 32% di ornare la pelle con un tatuaggio.
Secondo l’indagine il 24% dei ragazzi ha affrontato le complicanze infettive di un piercing o di un tatuaggio. Fra i rischi principali c’è quello di epatite C. Come spiega infatti Di Stefano
coloro i quali si sottopongono a un tatuaggio hanno un rischio 3,4 volte più alto di contrarre l’epatite C rispetto a chi non ci si sottopone. Analogamente, per quanto riguarda il piercing, il rischio di contrarre l’epatite C è 2,7 volte maggiore rispetto a chi non se lo fa applicare.
Via | Comunicato stampa