Tatuaggi, i dermatologi spiegano come curarli
L'Associazione dei dermatologi americani ha stilato le linee guida su come curare e mantenere perfetti a lungo i tatuaggi. Vediamo quali consigli ci offrono
Parliamo di tatuaggi, quei disegni incisi sulla pelle che sono ormai diffusissimi tanto che, secondo le ultime stime, solo in Italia sono circa un milione e mezzo le persone, sia uomini che donne, che ne sfoggiano almeno uno.
Simbolici o decorativi, colorati o black and white che siano, i tatuaggi vanno però praticati da mani esperte, da tatuatori professionisti che nell’eseguirli seguano delle precise regole igieniche di sicurezza onde evitare al cliente pericolose infezioni , tra cui l’epatite.
Farsi tatuare, si sa, è doloroso, ma se l’operazione viene eseguita alla perfezione, oltre a durare per la vita (occorre ricordare che un buon tattoo non si può mai cancellare del tutto, nemmeno con il laser), non crea danni o conseguenze in chi lo porta. Al limite, ci si può pentire di averlo fatto, ma quello è un altro paio di maniche.
A proposito di salute, l’American Academy of Dermatology, il prestigioso Istituto di Dermatologia americana, ha stilato, diffondendole anche attraverso un video (che potete visionare in principio di articolo), le linee guida per la cura del proprio, o dei propri, tatuaggi, affinché la pelle decorata venga preservata nel migliore dei modi.
Usando dei buoni prodotti per la detersione e il nutrimento della cute tatuata si possono infatti mantenere i disegni perfetti per tutta la vita, senza che i colori perdano brillantezza e il segno precisione. Vediamo qualche consiglio per tutti i tatuati e le tatuate d’Italia (o coloro che lo saranno a breve):
- Scegliere, per nutrire la pelle, creme a base di acqua ed evitare vaselina e oli di paraffina o contenenti derivati del petrolio perché non solo fanno male alla pelle in generale, disidratandola, ma anche perché tendono a far sbiadire i colori del tattoo alla lunga
- La pelle tatuata è sensibile ai raggi UV, che possono ugualmente far scolorire i colori (senza contare i maggiori rischi di sviluppare tumori della pelle). Pertanto, amento 15 minuti prima dell’esposizione al sole occorre spalmare tuta la cute, con particolare attenzione alle zone tatuate, di una crema solare con fattore di protezione elevato (almeno 30), e ripetere ogni due ore l’applicazione
- Ci sono persone nelle quali gli inchiostri usati per il tatuaggio possono reagire con il raggi UV del sole provocando fenomeni di fotosensibilizzazione dolorose. In questi casi meglio coprire il tatuaggio quando ci si espone al sole
- Mai tatuare porzioni di cute in cui sono presenti dei nei, perché sarebbe molto più difficile individuare eventuali modifiche anomale e maligne (leggi: tumori della pelle come il melanoma)
- Se il tatuaggio, anche dopo anni, dovesse subire delle modifiche di qualunque natura, è bene rivolgersi subito al dermatologo perché potrebbe trattarsi di una reazione allergica
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