Il tè e gli infusi, noti per i loro effetti benefici sulla salute, rivelano un ulteriore vantaggio spesso trascurato: la capacità di depurare naturalmente l’acqua in cui vengono preparati. Le foglie, i fiori e altri frammenti vegetali presenti negli infusi hanno la capacità di attrarre metalli pesanti come il piombo e il cadmio, trattenendoli. Nei paesi sviluppati, dove i sistemi di depurazione sono generalmente efficienti, questo effetto può sembrare irrilevante. Tuttavia, in nazioni con infrastrutture idriche obsolete o insufficienti, il consumo di tè e infusi può rappresentare un valido metodo per proteggere la salute degli individui.
Questa scoperta è stata effettuata dai ricercatori della Northwestern University di Evanston, Illinois, che hanno condotto una serie di esperimenti utilizzando vari tipi di tè e infusi, pubblicando i risultati sulla rivista ACS Food Science & Technology.
Le proprietà depurative degli infusi
Per determinare l’efficacia del tè e di altre bevande simili nel rimuovere metalli pesanti, gli scienziati hanno testato diverse varietà di tè – tra cui nero, oolong, bianco e verde – oltre a camomilla e rooibos. Sono stati immersi in acqua contenente quantità note di metalli pesanti come piombo, rame, zinco, cadmio e cromo, lasciandoli in infusione da pochi secondi fino a 24 ore. Sono stati utilizzati sia foglie essiccate che bustine di diverse tipologie: nylon, cotone e cellulosa. La concentrazione di metalli è stata misurata dopo il contatto con le foglie e i filtri, dimostrando che una preparazione standard del tè, con un’infusione di pochi minuti in acqua quasi bollente, può rimuovere fino al 15% del piombo presente, anche in concentrazioni elevate. Lo stesso vale per gli altri metalli.
Le caratteristiche fisiche del materiale utilizzato per l’infusione influiscono sull’efficacia del processo. Infusi realizzati con foglie intere o in bustine di cellulosa si sono dimostrati più efficienti di quelli in plastica. La temperatura dell’acqua, invece, non sembra avere un impatto significativo.
Meccanismi di adsorbimento dei metalli
Il processo di rimozione di metalli come il piombo avviene attraverso l’adsorbimento sulla superficie delle foglie o di altre componenti vegetali. I metalli pesanti si attaccano a queste superfici, e maggiore è la rugosità del materiale, più ampia è l’area di contatto e, quindi, l’efficacia nell’assorbimento. Le foglie essiccate, ad esempio, offrono una superficie più ampia rispetto ai frammenti più piccoli all’interno delle bustine.
Le bustine di cellulosa, essendo più ruvide di quelle di plastica, risultano più efficaci nella rimozione dei metalli. Inoltre, l’uso di bustine in plastica dovrebbe essere evitato, poiché possono rilasciare nano- e microplastiche nell’infuso e nell’ambiente. Le bustine di cellulosa, al contrario, non presentano questo problema e risultano più vantaggiose rispetto a quelle di cotone.
Anche il tempo di infusione è un fattore determinante. L’adsorbimento dei metalli può continuare anche per 24 ore senza necessità di calore; un tè freddo lasciato in infusione durante la notte può risultare privo di contaminanti al mattino.
Considerazioni sulla salute
I ricercatori sottolineano che quanto emerso non implica che si debba purificare l’acqua domestica passando attraverso foglie di tè. Tuttavia, il consumo regolare di tè, mate e altri infusi è stato correlato a un miglioramento di vari indici di rischio per la salute, come quelli cardiovascolari. Questo è attribuito in parte agli antiossidanti presenti in queste bevande.
Gli autori suggeriscono che la protezione offerta da questi infusi potrebbe derivare dal fatto che chi li consuma regolarmente tende ad assumere meno metalli pesanti rispetto a chi non lo fa, con conseguenze positive sulla salute. È quindi fondamentale rendere note le proprietà depurative degli infusi, specialmente nelle regioni dove la contaminazione rappresenta un rischio concreto e dove le risorse per la purificazione dell’acqua sono limitate.
