
Per alcuni pazienti che soffrono di diabete di tipo 1 un attento monitoraggio delle condizioni di salute mediante protocolli di telemedicina potrebbe portare ad ottenere delle cure migliori durante la pandemia di COVID-19. In questo triste periodo che sta segnando la storia del mondo, i pazienti stanno infatti evitando di sottoporsi a delle visite di controllo di persona, per non correre il rischio di essere contagiati dal coronavirus.
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Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Diabetes Technology & Therapeutics, rivela però che il monitoraggio tramite telemedicina potrebbe aiutare a evitare i ricoveri dei pazienti con diabete per condizioni gravi come la chetoacidosi diabetica.
Per il loro studio, gli autori hanno preso in esame due pazienti con diabete di tipo 1, i quali sono stati curati in casa mediante la telemedicina e mediante un monitoraggio continuo del glucosio (CGM). Ebbene, secondo gli autori, grazie alla teleassistenza entrambi i pazienti hanno potuto tenere sotto controllo i livelli di glucosio, evitando così l’ammissione in ospedale e un conseguente ricovero.
La pandemia di COVID-19 ha comportato dei drastici cambiamenti nella fornitura di assistenza sanitaria anche in situazioni acute come la chetoacidosi diabetica tramite la telemedicina,
hanno spiegato gli autori dello studio, i quali concludono che la telemedicina potrebbe dunque permettere di ottenere risultati soddisfacenti per la salvaguardia della salute dei pazienti, evitando che questi ultimi debbano andare incontro a eventuale un ricovero in ospedale.
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via | Eurekalert
Foto di Gerd Altmann da Pixabay