
Si registrano temperature notturne in calo, anche sotto lo zero, in diverse regioni dโItalia, suscitando preoccupazione tra gli olivicoltori. Per fare chiarezza su questa situazione, abbiamo interpellato lโagronomo Enzo Gambin, direttore dellโAssociazione Interregionale Produttori Olivicoli (Aipo), che ha condiviso la sua analisi.
Le temperature in calo e il loro impatto sugli olivi
Enzo Gambin ha rassicurato gli agricoltori, affermando che non ci sono motivi di allerta. โSiamo leggermente in ritardo rispetto allo scorso anno nella ripresa vegetativa, ma parliamo solo di alcuni giorniโ, ha dichiarato. Attualmente, la fase di ingrossamento delle gemme apicali รจ in corso, con la comparsa delle prime foglie ben distanziate. A differenza di altre piante come i pescheti o i kiwi, dove il freddo puรฒ compromettere la fioritura, lโolivo sembra resistere bene a temperature che si aggirano intorno allo zero o leggermente inferiori, se limitate a poche ore notturne. Tuttavia, Gambin ha avvertito che quando le temperature scendono a 2 o 3 gradi, la pianta inizia a risentire degli effetti del freddo, sebbene durante il giorno le temperature superino stabilmente i 10 gradi.
Rischi di freddo tardivo in primavera
La situazione potrebbe cambiare drasticamente se ondate di freddo dovessero verificarsi nel mese di aprile, quando lโinfiorescenza รจ giร in atto. Per approfondire questo tema, รจ possibile consultare un articolo pubblicato sul nostro giornale, che analizza i danni potenziali alle infiorescenze degli olivi a causa di ritorni di freddo primaverile. Lo studio condotto dai ricercatori dellโUniversitร Politecnica delle Marche, tra cui Matteo Zucchini ed Enrico Maria Lodolini, ha evidenziato che, sebbene tronchi e rami possano tollerare temperature fino a -17 gradi durante lโinverno e -7/-10 gradi in primavera, le gemme e le foglie sono molto piรน vulnerabili a temperature che scendono sotto i -2/-3 gradi durante la ripresa vegetativa.
La sensibilitร delle infiorescenze e la variabilitร delle cultivar
Lo studio ha rivelato che le infiorescenze degli olivi mostrano una certa sensibilitร a temperature prossime o inferiori allo zero. Tuttavia, non รจ ancora chiaro quali siano le temperature soglia e la durata necessaria a queste condizioni per causare danni visibili. Un altro aspetto importante emerso riguarda la diversa suscettibilitร delle varie cultivar di olivo. I ricercatori hanno concluso che, sulla base delle temperature e dei danni registrati negli oliveti studiati, 2 gradi Celsius potrebbero rappresentare la temperatura limite al di sotto della quale si possono verificare danni a fiori e infiorescenze.
La situazione attuale richiede attenzione, ma le informazioni fornite da esperti come Gambin possono fornire una guida utile per gli olivicoltori nellโaffrontare le sfide climatiche di questo periodo.