Benessereblog Salute Gravidanza Fare la tinta in gravidanza è sicuro?

Fare la tinta in gravidanza è sicuro?

Tinte in gravidanza: quali scegliere? Conoscere le sostanze da evitare in gravidanza, per non mettere a rischio la propria salute e quella del bambino, è sempre importante. In questo periodo potresti dover rinunciare ad alcuni prodotti e ingredienti, ma non dovrai rinunciare ad avere un aspetto curato e un colore capelli sempre perfetto. Scopriamo come.

Fare la tinta in gravidanza è sicuro?

Fonte immagine: Pexels

Tinta in gravidanza: si può fare o è meglio evitarla? Questa è una delle domande che spesso si pongono le future mamme alle prese con una “ricrescita” fastidiosa o con dei capelli spenti e dal colore sbiadito e smorto.

Alcuni decenni fa, le informazioni in merito ai possibili rischi delle tinture per capelli in gravidanza avevano messo in allarme molte donne. In passato, questi prodotti contenevano infatti alcune sostanze nocive per la salute, ingredienti che aumentavano il rischio di sviluppare allergie o persino malattie, sia per la mamma che per il bambino.

Oggi, le cose certamente sono molto diverse.

Le tinture che si trovano in commercio devono infatti superare dei rigorosi controlli da parte delle autorità sanitarie europee; i cosmetici possono contenere solo ingredienti considerati sicuri per la salute, e quelli potenzialmente dannosi sono consentiti solo in concentrazioni che non rischino di causare danni o conseguenze gravi per chi li utilizza.

Ma allora, perché si dice che durante la gravidanza non si può fare la tinta ai capelli? In realtà, quello che riguarda le colorazioni per i capelli non è un divieto assoluto, ma è bene conoscere i possibili rischi a cui si va incontro.

Cosa succede quando tingiamo i capelli?

Fonte: Pixabay

Per poter capire quali tinte si possono fare in gravidanza e a quali rischi si va incontro scegliendo un prodotto inadatto, bisogna prima ricordare cosa succede quando tingiamo i capelli.

Partiamo da un presupposto: ciò che viene applicato nella cute (inclusa quella del cuoio capelluto) può penetrare nel nostro corpo. Si pensi, ad esempio, al cerotto contraccettivo, che sebbene sia applicato sulla pelle, agisce in modo efficace nel prevenire gravidanze indesiderate.

Le tinte che applichiamo sui capelli, quindi, entrano in contatto con il cuoio capelluto, e in alcuni casi potrebbero scatenare delle reazioni allergiche. Questi prodotti contengono una serie di sostanze come ammoniaca o acqua ossigenata e miscele coloranti che agiscono sia sulle lunghezze che sulle radici del capello.

In base al tipo di sostanza contenuta nella tintura, e in base alla sensibilità individuale, questi prodotti potrebbero dunque causare delle reazioni allergiche anche gravi. Sebbene i prodotti venduti nei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea siano considerati sicuri per la salute, vi sono comunque dei rischi che non bisogna sottovalutare, soprattutto durante il periodo della gravidanza.

Cosa non deve contenere la tinta in gravidanza?

Durante i mesi della gravidanza, la pelle della donna è solitamente più sensibile, per cui l’utilizzo di una tinta aggressiva o contenente sostanze potenzialmente nocive potrebbe provocare irritazione o reazioni allergiche che, naturalmente, richiederebbero l’utilizzo di farmaci. E in realtà, in questo particolare periodo della vita sarebbe molto meglio evitare di assumere dei medicinali, se non è strettamente necessario.

Non tutte le tinture per capelli, però, rischiano di causare effetti avversi per la donna e per il bambino. Vediamo quindi cosa non devono contenere le tinte che usiamo in gravidanza.

3 sostanze da evitare

In questo periodo della vita sarà bene evitare quei prodotti che contengono sostanze potenzialmente irritanti come ammoniaca, resorcina e parafenilendiamina. Ma a cosa servono queste sostanze e quali effetti potrebbero avere sulla salute? Scopriamolo subito:

  • Ammoniaca: viene impiegata per aprire le squame del capello e far penetrare il colore più in profondità, in modo da prolungare la durata della tinta. Questa sostanza può provocare prurito e reazioni cutanee (eczema).
  • Resorcina: anche nota con il nome di resorcinolo, la resorcina è ricavata dal benzene, serve a fissare il colore, e in alcune persone può causare delle reazioni allergiche, irritazione agli occhi, alla pelle e sintomi respiratori
  • Parafenilendiammina: un colorante spesso aggiunto alle tinture, può causare allergie e dermatite allergica da contatto.

Queste sostanze possono penetrare nella cute e, attraverso la placenta, possono raggiungere il feto. Inoltre, le sostanze che abbiamo appena citato sono ad alto rischio di reazioni allergiche, e potrebbero rendere necessario il ricorso a dei farmaci. Ciò potrebbe risultare pericoloso, specialmente durante i primi 3 mesi di gestazione, quando il bambino si sta ancora formando.

In questa delicatissima fase, è dunque più saggio scegliere una tinta adatta per la gravidanza, senza ammoniaca e resorcina, e senza altre sostanze chimiche che rischiano di compromettere la salute del bambino.

Quando si può fare il colore in gravidanza?

Fonte: Pexels

Oltre alla scelta del prodotto più adatto da usare in gravidanza, anche le tempistiche meritano un pizzico di attenzione. È possibile fare la tinta capelli in gravidanza al primo mese?

Sebbene non vi sia una regola che vieti di tingersi i capelli nel primo trimestre di gravidanza, in realtà sarebbe più saggio posticipare l’appuntamento dal parrucchiere almeno finché non avrai superato il terzo mese.

Questo perché, come abbiamo appena visto, in questa fase il feto si sta formando, e si tratta di un momento molto delicato, sia per la mamma che per il bambino. In seguito, dall’inizio del secondo trimestre in poi, potrai tingere i capelli con più di tranquillità, ma sempre scegliendo prodotti adatti e sicuri per la salute, una regola che dovrebbe valere sempre, e non solo durante la gravidanza.

Quale marca di tinta per capelli scegliere in gravidanza?

A prescindere dalla marca, in gravidanza è meglio scegliere una tinta senza ammoniaca, senza resorcina e senza parafenilendiammina. È inoltre suggerito l’utilizzo di una tinta naturale, possibilmente a base d’acqua (quindi senza ammoniaca o acqua ossigenata). Le tinture ad acqua dovranno essere applicate sempre attenendosi scrupolosamente alle indicazioni riportate sulla confezione del prodotto.

Questo tipo di tinta può avere una durata inferiore rispetto a quella più tradizionale, ma si ridurranno al minimo i rischi per la salute. Tuttavia, tieni a mente che non tutti i parrucchieri utilizzano questo genere di prodotti, quindi sarà importante informarsi prima di prenotare l’appuntamento nel tuo salone di bellezza.

Evita, invece, di utilizzare prodotti di bassa qualità o acquistati nelle bancarelle e provenienti da Paesi al di fuori dell’Europa, dove le leggi in merito alla formulazione di cosmetici e tinte sono diverse e spesso meno stringenti rispetto a quelle vigenti nel nostro Paese. Lo stesso discorso vale anche per tinture naturali come l’hennè.

Fare la tinta in gravidanza: 7 consigli per non correre rischi

Fonte: Pexels

Ora che hai scelto la tua perfetta tinta per capelli da usare in gravidanza, non rimane che applicarla. Se hai deciso di rivolgerti a un salone di bellezza, assicurati che il prodotto prescelto sia adatto alle tue esigenze.

Se invece vuoi provare la tinta a casa, segui scrupolosamente le istruzioni riportate sulla confezione del prodotto. In generale, sarà importante seguire questi pochi e semplici passaggi:

  1. Tingere i capelli preferibilmente dopo il terzo mese di gravidanza
  2. Scegliere un prodotto di buona qualità, che contenga solo ingredienti sicuri per te e per il bambino
  3. Utilizzare i guanti protettivi prima di utilizzare il prodotto
  4. Rispettare i tempi di posa minimi richiesti
  5. Sciacquare i capelli molto bene, in modo da rimuovere qualsiasi residuo di tintura dal cuoio capelluto
  6. Arieggiare gli ambienti per evitare di inalare le sostanze chimiche contenute nella tinta
  7. Se possibile, scegliere un colore il più possibile vicino a quello naturale, in modo da non dover tingere i capelli con troppa frequenza.

Se lo desideri, tra le soluzioni più “innocue” per la tua salute e per quella del bambino rientrano i colpi di sole, le mèche e la tintura delle punte dei capelli, in quanto i prodotti impiegati non entrano in contatto con il cuoio capelluto.

Questi trattamenti rappresentano una soluzione adatta per chi vuole concedersi una tinta in gravidanza, ma senza toccare la cute.

Tirando le somme: tinta in gravidanza, si o no?

Conoscere i rischi della tinta in gravidanza è molto importante, poiché ci permette di scegliere con più attenzione e consapevolezza i prodotti giusti.

Se intendi tingere i capelli dal parrucchiere, chiedi che vengano utilizzati prodotti adatti per le donne in gravidanza, in modo da ridurre al minimo i possibili rischi per te e per il bambino.

Fonti

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cosa mangiare in estate in gravidanza
Gravidanza

Durante la gravidanza, è importante che la mamma assuma le giuste quantità di macro e micronutrienti, necessari per lo sviluppo e la crescita del bambino che porta in grembo. L’alimentazione influenza non solo la salute della donna, ma anche l’andamento della gravidanza e lo stato di nutrizione del neonato. Pertanto, la mamma deve seguire una dieta sana ed equilibrata, soprattutto in estate. Ce ne parla la dottoressa Martina Bortoloni, nutrizionista di MioDottore.