La tiroidectomia è un intervento chirurgico di asportazione della tiroide, ovvero quella ghiandola endocrina a forma di farfalla che si trova sulla parte frontale del collo, e che ha il delicato e fondamentale compito di secernere gli ormoni T3, T4 e la calcitonina.
Proprio la tiroide rappresenta una ghiandola essenziale per il buon funzionamento del nostro organismo. Tuttavia, in determinate situazioni può essere necessario asportare una porzione o l’intera ghiandola.
L’intervento parziale viene consigliato in presenza di fattori come un nodulo benigno, mentre l’asportazione totale della ghiandola è indicata in caso di una neoplasia benigna o maligna (carcinoma tiroideo) e in presenza di condizioni come il morbo di Basedow-Graves (una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario riconosce la tiroide come un agente estraneo e la attacca), gozzo (o struma) in accrescimento, che causa senso di soffocamento e difficoltà a deglutire.
L’intervento è consigliato anche quando è necessario asportare la ghiandola con funzionamento alterato (in caso di ipertiroidismo), che non risponde ai trattamenti farmacologici.
Il termine “tiroidectomia” indica essenzialmente l’asportazione chirurgica della tiroide. L’intervento può consistere nella rimozione totale della ghiandola o solo di parte di essa (tiroidectomia parziale).
La tiroidectomia parziale (emitiroidectomia o lobectomia) si differenzia da quella totale per la porzione di tiroide che viene asportata chirurgicamente. Dal momento che senza la tiroide non possiamo vivere, in caso di tiroidectomia totale bisognerà seguire una terapia farmacologica a base di ormoni per tutta la vita, in modo da sopperire alla mancanza degli ormoni secreti della tiroide.
Generalmente l’intervento può avere una durata di circa 2 ore, ma in realtà molto dipende dal tipo di procedura, dalle caratteristiche del soggetto e dall’estensione della patologia da trattare.
L’intervento può essere eseguito attraverso un’incisione o mediante MIVAT (Mini Invasive Video Assisted Thyroidectomy), un tipo di chirurgia della tiroide mini invasiva e video-assistita.
In seguito all’intervento dovrai rimanere sotto osservazione in ospedale per alcuni giorni. La degenza dopo tiroidectomia in ospedale sarà di circa 2 giorni, in seguito ai quali bisognerà rimuovere il drenaggio e i punti.
Dopo la convalescenza potrai tornare alla tua vita normale. Tuttavia, dopo l’intervento di tiroidectomia totale sarà necessario assumere ormoni tiroidei per via orale per tutta la vita.
L’emitiroidectomia non comporta invece la necessità di seguire tale terapia farmacologica, in quanto spesso la porzione di tiroide rimasta supplisce al lavoro di quella mancanza. Se necessario, il medico prescriverà una terapia apposita e personalizzata.
In seguito alla tiroidectomia totale dovrai assumere farmaci a base di ormoni tiroidei (levotiroxina o eutirox) per tutta la vita. La terapia dovrà essere valutata e modificata nel tempo in base alle condizioni del paziente.
Senza un’apposita terapia sostitutiva, potresti sviluppare i sintomi dell’ipotiroidismo. Questa sostituzione sarà identica all’ormone che viene normalmente prodotto dalla tiroide, e svolgerà le funzioni al suo posto.
Tiroidectomia totale e mare
È possibile andare a mare dopo l’intervento di asportazione della tiroide? Certamente si. Dopo la tiroidectomia puoi andare a mare, purché eviti di farlo nei giorni successivi all’operazione ed eviti di esporre la ferita ai raggi solari.
Il medico potrebbe consigliarti un’apposita protezione solare per ridurre l’aspetto della cicatrice.
Stanchezza dopo tiroidectomia totale
Qualora dovessi sperimentare un senso di stanchezza dopo la guarigione dall’intervento, il problema potrebbe essere dovuto a livelli ormonali inadeguati.
In tal caso, potresti avvertire anche altri sintomi, come difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, pelle secca e aumento di peso apparentemente immotivato.
L’intervento di per sé è considerato sicuro e non comporta una riduzione dell’aspettativa di vita dopo tiroidectomia.
Come qualsiasi altro intervento, tuttavia, possono verificarsi delle complicanze dovute all’operazione, che includono sanguinamenti, rischio di infezione, danni ai nervi e altre possibili conseguenze.
Dopo la tiroidectomia, in alcuni casi possono verificarsi sintomi come dolore al collo e voce rauca o più debole rispetto al solito. Questi sintomi spesso sono dovuti all’irritazione provocata dal tubo respiratorio inserito nella trachea.
Il disturbo dovrebbe sparire nell’arco di poco tempo. Se i sintomi dovessero protrarsi, il medico potrebbe consigliare di curare la disfonia con l’aiuto di un logopedista.
Il TSH alto dopo tiroidectomia dovrebbe preoccupare? E che fare, invece, se il TSH è basso? Dopo l’intervento di asportazione totale della ghiandola tiroidea, l’ormone tireostimolante prodotto dall’ipofisi (TSH) dovrebbe essere mantenuto entro range ottimali. Il dosaggio dipenderà dalla situazione specifica.
Il livello sierico di TSH, nei pazienti che hanno subito un intervento per tumore tiroideo, dovrebbe essere vicino allo zero. Per i pazienti a basso rischio dovrebbe essere di poco al di sotto del limite inferiore dell’intervallo normale (0,1 a 0,4 mU/ml).
Nei pazienti sottoposti a tiroidectomia può verificarsi un aumento di peso. Ciò è dovuto alla riduzione dell’ormone tiroideo circolante. Questo potrebbe rappresentare uno degli effetti collaterali della tiroidectomia totale. Del resto, bisogna ricordare che l’ormone tiroideo regola il metabolismo di tutto il tuo corpo.
Se intendi perdere peso dopo l’intervento di asportazione totale della ghiandola tiroidea, sarà necessario chiedere consiglio al proprio medico, il quale potrebbe fornire i consigli per un’adeguata dieta post tiroidectomia.
Dopo l’intervento di tiroidectomia totale i pazienti possono sperimentare un aumento del peso corporeo. Per evitare che ciò accada, o per riuscire a perdere i chili accumulati, può essere utile adottare una dieta sana e bilanciata, che preveda una limitazione dei cibi grassi e ricchi di zuccheri e dolcificanti artificiali.
La dieta dovrebbe comprendere cibi freschi e leggeri, alimenti biologici come cereali integrali, frutta e verdure. Dal punto di vista proteico, puoi assumere fonti proteiche sane, come carne biologica, pollo, petto di tacchino, albumi e tofu. Evita gli alimenti trasformati e consuma buone quantità di verdure.
Più di tutto, sarà però fondamentale seguire la terapia farmacologica correttamente, ed evitare di adottare diete drastiche o troppo restrittive. Così facendo rischieresti infatti di peggiorare la funzione tiroidea.
No, l’assenza della tiroide o di parte di essa non implica di per sé che il soggetto sia automaticamente considerato “invalido”.
È previsto un bonus tiroide 2022 in caso di tiroidectomia? Il bonus tiroide è un assegno di invalidità civile riconosciuto dall’INPS alle persone che soffrono di determinate patologie della tiroide.
Fra queste patologie rientrano il carcinoma tiroideo, il gozzo, l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
Per quanto riguarda la tiroidectomia parziale o totale, la sola asportazione della tiroide non permette di raggiungere il livello di invalidità “necessario” per ottenere l’assegno di invalidità civile del bonus tiroide, che dovrebbe essere superiore al 74%.