Tiroidite autoimmune: sintomi e cure
La tiroidite autoimmune è una condizione in cui il sistema immunitario attacca la tiroide: vediamo quali sono i sintomi e come affrontarli
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Con il termine “tiroidite autoimmune” si fa riferimento a un gruppo di patologie infiammatorie che coinvolgono la tiroide, e che sono determinate da un errato meccanismo di difesa messo in atto dal nostro sistema immunitario. Non riconoscendo le cellule della ghiandola tiroidea, quest’ultimo infatti le attacca, provocando una serie di sintomi e conseguenze anche molto fastidiose.
Le tiroiditi autoimmuni possono colpire sia gli uomini che le donne, ma sono più frequenti nel sesso femminile.
Solo di rado la malattia si manifesta nei bambini di età inferiore ai 5/6 anni, mentre l’incidenza aumenta con l’avvicinarsi dell’adolescenza e in età adulta.
Tiroide: cos’è e a cosa serve
Per poter comprendere il meccanismo e i sintomi delle tiroiditi autoimmuni, è necessario ricordare a cosa serve la tiroide. Questa piccola ghiandola a forma di farfalla, collocata nella zona anteriore del collo, ha la funzione di secernere degli ormoni (i cosiddetti ormoni tiroidei), chiamati T3 (triiodiotironina) e T4 (tiroxina).
La loro secrezione è a sua volta influenzata da un altro ormone, ovvero il TSH (ormone tireostimolante), che viene secreto dall’ipofisi, un’altra ghiandola del sistema endocrino che si trova alla base del cranio.
La corretta produzione di questi ormoni fa si che all’interno del nostro corpo venga mantenuto un prezioso equilibrio omeostatico, che permette il fisiologico svolgimento di tutte le funzioni dell’organismo e che influenza la funzione di quasi tutti gli organi.
In poche parole, una tiroide funzionante concorre in meccanismi essenziali, come quello della respirazione, la regolazione della temperatura corporea, la frequenza cardiaca. Uno squilibrio nella secrezione degli ormoni tiroidei, che può essere provocato da infiammazioni e patologie, può dunque avere delle ripercussioni sulla salute generale.
Tiroidite autoimmune: cause
Cosa provoca la tiroidite autoimmune? Quali sono i fattori che possono provocare una condizione di questo tipo? Le tiroiditi di tipo autoimmunitario si manifestano generalmente in persone con una predisposizione familiare, sebbene la causa scatenante non sia ancora chiara. All’origine di questo fenomeno potrebbe esservi un mix di diverse cause.
Sappiamo però che l’infiammazione della tiroide è legata alla presenza di autoanticorpi che aggrediscono le cellule della tiroide, danneggiandola e influenzandone il funzionamento.
Tiroidite autoimmune e celiachia: esiste un legame?
È stato osservato che la produzione di autoanticorpi diretti contro le cellule tiroidee (noti con il nome di anticorpi anti-perossidasi tiroidea o ATPO) tende ad essere associata alla presenza di altre condizioni relativamente frequenti in età pediatrica, come ad esempio il Lupus Eritematoso Sistemico , la celiachia, il diabete di tipo 1 o altre malattie.
Diverse tipologie di tiroidite autoimmune
Abbiamo visto che con l’espressione “tiroidite autoimmune” si indica un gruppo di infiammazioni della tiroide di origine immunitaria. All’interno di questo gruppo, è possibile distinguere diverse condizioni, fra cui la tiroidite autoimmune di Hashimoto, una forma di tiroidite cronica autoimmune considerata la più diffusa nel genere femminile.
Lo stesso possiamo affermare, chiaramente, per la cosiddetta tiroidite autoimmune post-partum, condizione che colpisce circa il 5% delle donne entro un anno dal parto.
Di seguito vedremo quali sono le caratteristiche di alcune delle tiroiditi autoimmuni più frequenti.
Tiroidite di Hashimoto
Anche nota con il nome di morbo di Hashimoto, la tiroidite di Hashimoto è una malattia molto più comune nelle donne che negli uomini, a eziologia perlopiù genetica.
Questa condizione comporta diversi sintomi, fra i quali si segnalano:
- Gozzo tiroideo (o ingrossamento della tiroide)
- Aumento di peso
- Viso gonfio
- Ritenzione idrica
- Stanchezza eccessiva
- Alterazioni del ciclo mestruale
- Stitichezza
- Pelle fredda
- Pallore
- Disturbi della memoria
- Depressione.
Tiroidite Post-Partum
Questa forma di tiroidite è collegata al ritorno alla norma del sistema immunitario dopo il parto. Si tratta di una condizione temporanea, che tende a colpire soprattutto le donne con diabete mellito.
Fra i sintomi di questa condizione rientrano anche quelli dell’ipotiroidismo (rilascio insufficiente di ormoni tiroidei), ai quali fa seguito un ripristino delle normali funzioni tiroidee (eutiroidismo).
Tiroidite autoimmune atrofica
Si tratta di un tipo di tiroidite di tipo autoimmune a esordio asintomatico. I sintomi si manifesteranno in un secondo momento, con disturbi riconducibili – anche in questo caso – all’ipotiroidismo, senza che vi sia però un aumento delle dimensioni della tiroide. Fra i sintomi della tiroidite autoimmune atrofica vi sono:
- Anemia
- Stitichezza
- Insonnia
- Maggiore sensibilità al freddo
- Capelli fragili e che cadono
- Pelle secca.
Dal momento che l’esordio della malattia è pressoché silente (asintomatico), questa forma di tiroidite rischia di essere diagnosticata dopo molto tempo dal suo sviluppo.
Tiroidite silente
Condizione che può colpire sia uomini che donne, la tiroidite silente (anche detta tiroidite indolore), è caratterizzata da tre fasi. Nella prima, il paziente manifesterà i classici sintomi dell’ipertiroidismo (sudorazione eccessiva, tachicardia, stati di ansia e tremori, insonnia, rapida perdita di peso e occhi sporgenti), dopodiché si manifesteranno quelli dell’ipotiroidismo (ovvero aumento di peso, stanchezza, pelle secca, perdita di capelli, sensibilità eccessiva al freddo e stipsi).
In seguito, a distanza di circa 18 mesi, la ghiandola tornerà a funzionare in modo corretto.
Tiroiditi autoimmuni nei bambini
Quali sono, invece, i sintomi della tiroidite autoimmune nei bambini? Spesso, in presenza di questa condizione potrebbero manifestarsi disturbi come:
- Aumento del volume nella zona del collo
- Deficit della crescita
- Sonnolenza
- Aumento o riduzione anomala del peso corporeo.
I sintomi variano a seconda della gravità della condizione. Questa malattia si manifesta più frequentemente nei bambini che soffrono già di altre condizioni autoimmuni, come ad esempio il diabete di tipo 1 o la celiachia.
Tiroidite autoimmune: conseguenze
Normalmente, una tiroidite autoimmune non comporta conseguenze gravi per la salute, sebbene i sintomi possano essere ugualmente molto spiacevoli.
La malattia ha infatti un decorso benigno. Solo di rado una mancata diagnosi può aumentare il rischio che il paziente possa soffrire di disturbi cardiaci, mentre nei bambini, condizioni come l’ipotiroidismo causato da tiroidite autoimmune può comportare dei rallentamenti nella crescita e nel normale sviluppo.
Come avviene la diagnosi?
In presenza dei disturbi e sintomi che abbiamo appena visto, sarà opportuno rivolgersi al proprio medico curante e, qualora il dottore lo ritenesse necessario, a un endocrinologo.
La diagnosi di tiroidite autoimmune viene eseguita mediante alcuni esami specifici per la tiroide, come quelli che valutano i livelli ematici di anticorpi anti-tiroidei e le funzioni della tiroide, analizzando i livelli di ormoni TSH, T3 e T4.
Quando necessario, ovvero quando gli esami non danno risultati chiari, l’endocrinologo potrebbe procedere con l’esecuzione di un’ecografia tiroidea, che servirà a valutare lo stato di salute e l’aspetto della ghiandola.
Tiroidite autoimmune: terapia
Cosa fare in caso di tiroidite autoimmune? La terapia abituale per la tiroidite autoimmune è volta a ristabilire il normale equilibrio ormonale e la corretta funzionalità della tiroide.
Ciò può avvenire grazie alla somministrazione di ormoni (levotiroxina o eutirox, e liotironina) in grado di compensarne il deficit (terapia ormonale sostitutiva) o, al contrario, inibirne l’eccessiva produzione.
Nei pazienti con tiroide silente non è invece necessario l’utilizzo di farmaci.
Tiroidite autoimmune e dieta
Per controllare i sintomi di una tiroidite autoimmune cronica può essere utile apportare delle modifiche alla propria dieta? In realtà, non esiste una dieta standard per tutti i pazienti con tiroidite autoimmune. Il piano alimentare dovrebbe quindi essere personalizzato in base alle esigenze del singolo paziente.
Ad esempio, alcune persone potrebbero trarre giovamento da una dieta senza glutine o a basso contenuto di glutine, mentre in altri casi può essere opportuno seguire una dieta antinfiammatoria, capace di ridurre l’infiammazione nel corpo e i sintomi della malattia.
Se stai valutando l’eventualità di apportare significativi cambiamenti alla tua dieta, parlane con un medico per chiedere consigli e chiarimenti.