Benessereblog Salute Corpo Togliere le tonsille non serve sempre, nuove indicazioni dagli esperti

Togliere le tonsille non serve sempre, nuove indicazioni dagli esperti

Secondo gli esperti togliere le tonsille è utile solo se si soffre di più infezioni da streptococco in un anno e in presenza di complicazioni

Togliere le tonsille non serve sempre, nuove indicazioni dagli esperti

Togliere le tonsille non è sempre la soluzione migliore contro i mal di gola, nemmeno se si tratta di un problema ricorrente. Secondo le nuove linee guida dell’Infectious Disease Society of America (IDSA), pubblicate sulla rivista Clinical Infectious Diseases, nella maggior parte dei casi l’operazione chirurgica non risolve definitivamente i problemi di salute e anche quando si rivela utile i benefici della rimozione non durano a lungo.

Secondo gli esperti della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, autori delle nuove linee guida, i medici non dovrebbero solo limitare gli interventi per togliere le tonsille, ma dovrebbero anche diagnosticare più accuratamente l’eventuale infezione da streptococco alla base del mal di gola, in modo da evitare di far assumere inutilmente al paziente degli antibiotici. In questo modo si ridurrebbe il rischio di comparsa di ceppi batterici resistenti a questi farmaci, fenomeno dipendente anche dal loro uso eccessivo e, a volte, inappropriato.

Le nuove indicazioni consigliano di togliere le tonsille solo quando sono stati accertati diversi episodi di infezione da streptococco in un anno. L’operazione non è, invece, consigliata quando (e si tratta della stragrande maggioranza dei casi) il mal di gola è causato da un’infezione virale, ad esempio il raffreddore.

Distinguere i due tipi di problematiche può essere piuttosto semplice. Se, ad esempio, i fastidi alla gola sono associati a sintomi del raffreddore, come naso che cola, tosse e raucedine, non è nemmeno il caso verificare la presenza dello streptococco. Se, invece, il mal di gola appare improvvisamente ed è accompagnato da febbre, ma senza i sintomi del raffreddore, è molto più probabile che sia scatenato dallo streptococco. In questo caso la diagnosi può essere confermata con opportune analisi di laboratorio.

Una volta confermata la presenza del batterio la scelta più adatta è un trattamento antibiotico di 10 giorni a base di penicillina o di amoxicillina. La rimozione chirurgica dovrebbe, invece, essere scelta solo quando compaiono complicazioni, ad esempio un’ostruzione delle vie respiratorie.

Via | Clinical Infectious Diseases
Foto | Flickr

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Gyno canesten monodose, dopo quanto fa effetto?
Terapie e Cure

Dopo quanto dovrebbe fare effetto il Gyno canesten monodose? Questo medicinale, spesso impiegato per combattere la candida e altre infezioni vaginali, contiene il principio attivo clotrimazolo, un antimicotico ad ampio spettro che, nell’arco di sette giorni, dovrebbe portare a una remissione dei sintomi e uccidere i lieviti responsabili dell’infezione.