Tossinfezioni alimentari: casi in aumento in estate
Quello delle tossinfezioni alimentari è un problema da non sottovalutare, soprattutto in estate. Ecco cosa spiegano gli esperti.
Quello delle tossinfezioni alimentari è un problema da non sottovalutare, soprattutto durante l’estate, quando il caldo moltiplica i rischi, e noi siamo anche meno attenti rispetto al solito.
A renderlo noto è stato il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che in una recente intervista rilasciata ad Adnkronos Salute ha fatto sapere che quando ci troviamo in ferie tendiamo ad a ridurre la nostra percezione del pericolo, aggiungendo che in questo periodo le tossinfezioni alimentari potrebbero confondersi con le forme virali di tipo gastrointestinale. In particolar modo, l’esperto mette in guardia da Salmonella, Campylobacter ed Escherichia coli.
Ma come fare a riconoscere le tossinfezioni alimentari? I sintomi includono spesso nausea, vomito, crampi addominali e diarrea, e talvolta febbre.
Manifestazioni che possono essere confuse con quelle di alcune forme parainfluenzali, favorite in questo periodo dai continui sbalzi termici.
Riuscire a rendersi conto di soffrire di una tossinfezione non è semplice perché gli alimenti che le causano spesso sono quelli che hanno in realtà un sapore buonissimo, come la carne, frutta e verdura, uova, frutti di mare, ostriche e mitili, che possono causare infezioni se vengono ingeriti crudi.
Per ridurre il rischio è senza dubbio preferibile mangiare dei cibi cotti, poiché la maggior parte dei microrganismi non resiste a temperature maggiori di 60-70 gradi. Sarà inoltre importante conservare gli alimenti in modo corretto, prestando attenzione alla corretta catena del freddo.
In estate però, tra picnic e spuntini in spiaggia, è più difficile assicurarsi che la catena del freddo sia stata rispettata, e talvolta questo accade non solo con gli spuntini acquistati nel chioschetto, ma anche con quelli che portiamo da casa. Il mio suggerimento è di mantenere alta l’attenzione: meglio rinunciare a cibi elaborati e ricchi di salse, se non si è certi del rispetto della catena del freddo. Attenti anche al ghiaccio nelle bibite, e questo non solo nei Paesi tropicali, perché potrebbe essere contaminato. Occhio poi all’origine dei frutti di mare. Meglio scegliere cibi semplici e ben cotti. Infine un ultimo consiglio: in caso di automedicazione con antidiarroici, tenere presente che molti di questi farmaci sono sconsigliati per chi si mette alla guida, perché possono abbassare la soglia dell’attenzione.
via | AdnKronos
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