Trapianto di midollo: rischi, consigli e preparazione
Il trapianto di midollo osseo viene effettuato solitamente in caso di leucemia o linfoma.
Il trapianto di midollo osseo è effettuato soltanto in caso il paziente sia in buone condizioni cliniche e il tumore per il quale è in cura non sia in uno stadio eccessivamente avanzato. Il trapianto di midollo osseo, infatti, si esegue come terapia in alcune forme di tumore, in particolare la leucemia e i linfomi.
Il midollo osseo che viene trapiantato serve a fornire di cellule nuove il midollo del paziente affetto da tumore e permettergli di produrre cellule ematiche sane. Il problema principale della leucemia e dei linfomi, infatti, risiede nel rischio di infezioni ed emorragie causate dalle cellule ematiche che non sono più in grado di trasportare ossigeno.
Il trapianto di midollo viene effettuato solo dopo un’accurato esame clinico volto a individuare eventuali problemi e possibili controindicazioni per il paziente. Il primo passo del trapianto consiste nel cosiddetto regime di condizionamento, ovvero la preparazione all’intervento. Viene così inserito un piccolo catetere venoso in una grossa vena del torace per somministrare la chemioterapia, l’idratazione e l’infusione del midollo osseo.
Il trapianto si esegue diminuendo il più possibile il rischio di infezioni, perciò è meglio disinfettare gli indumenti e tutti gli effetti personali del paziente. L’aria viene adeguatamente purificata e così ovviamente tutti gli strumenti medici, ma ci sono delle norme igieniche scrupolose che il paziente deve osservare, evitando la presenza nella propria stanza di alimenti esterni e piante o fiori.
Il paziente deve ispezionarsi il corpo ogni giorno e tutti i visitatori devono indossare la mascherina protettiva; l’igiene orale, delle mani, del corpo e della biancheria devono essere accurate e ripetute. Il paziente deve inoltre controllare le feci e le urine e seguire un’alimentazione controllata.