Trapianto di rene: a Milano nuova donazione samaritana
A Milano ottava donazione samaritana per un trapianto di rene.
A Milano è stata fatta una nuova donazione samaritana: un trapianto di rene. Si tratta dell’ottava in Italia. Con il termine di “donatore samaritano” si intende una persona che offre un suo rene alla collettività e non a uno specifico ricevente. Ovviamente il tutto avviene in piena libertà e gratuitamente. Questa volta il prelievo è avvenuto al Policlinico di Milano ed è stato usato per un protocollo “cross-over”. Il ricevente, infatti, si trovava al Policlinico di Bari, mentre un familiare del ricevente ha, a sua volta, donato un rene che è stato trapiantao al Policlinico San Matteo di Pavia. Tutti e due i trapianti sono riusciti dal punto di vista tecnico e, attualmente sia i donatori che i riceventi stanno bene.
Che cos’è la donazione samaritana?
Dal 2015 sono otto i casi di donazione samaritana in Italia. Grazie a questi donatori, sono stati possibili 26 trapianti di rene con il coinvolgimento di 19 coppie donatore/ricevente. Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti, ha così spiegato: “Certamente si tratta di una scelta eccezionale, tanto da essere vagliata da ben due commissioni di parte terza, una regionale e una nazionale, e infine da un Tribunale ordinario. Casi del genere sono un’ulteriore conferma che il trapianto da vivente è un’opportunità efficace e sicura sia per chi dona che per chi riceve l’organo: anche per questo stiamo lavorando a un piano nazionale per incentivare le donazioni tra consanguinei e tra persone con legame affettivo”.
In quest’ultimo caso sono state coinvolte quattro equipe chirurgiche, con 40 fra medici e infermieri. E’ Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, a spiegare quanto lavoro ci sia dietro a una donazione samaritana e a trapianti cross-over: “Il prelievo del rene da samaritano si è svolto nel nostro ospedale poco più di un mese fa, ma il lungo percorso di valutazione clinico-psicologica per il donatore era iniziato già un anno prima. Questa persona, seguita e rimasta in costante contatto con il professor Mariano Ferraresso, direttore della nostra Unità trapianti di rene, ha sempre manifestato con forza il desiderio di una donazione altruistica, ricevendo grande supporto dalla propria famiglia. Nelle donazioni da vivente ricoveriamo i pazienti in coppie, perché c’è chi dona e chi riceve il rene. Con la donazione samaritana, invece, si ricovera solo il donatore e questo è ciò che più coinvolge tutta l’equipe e il personale di reparto. È proprio questa ‘assenza’ che ci fa riflettere ogni volta sul senso del dono e sullo spirito altruistico che muove il samaritano nel suo gesto”.
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