Trombosi: la sindrome da classe economica
Negli ultimi anni si è parlato molto di sindrome da classe economica sulla quale le opinioni dei medici e degli scienziati si sono spesso scontrate. Si è tentato di quantificare il rischio di trombosi e di embolia polmonare legato a un viaggio aereo, ma non si è ancora riusciti ad arrivare a un metodo che […]
Negli ultimi anni si è parlato molto di sindrome da classe economica sulla quale le opinioni dei medici e degli scienziati si sono spesso scontrate.
Si è tentato di quantificare il rischio di trombosi e di embolia polmonare legato a un viaggio aereo, ma non si è ancora riusciti ad arrivare a un metodo che permetta di calcolare il rischio, e soprattutto come intervenire per abbassarlo.
Per fare chiarezza su quanto obiettivamente oggi sappiamo è stato pubblicato sul Journal of General Internal Medicine un articolo che ha rivisto criticamente tutti gli articoli scientifici e gli editoriali pubblicati sull’argomento per arrivare a fare chiarezza.
I lavori esaminati vanno dal 1966 fino al dicembre 2005, in totale sono stati presi in considerazione 25 studi. Il risultato principale di questa ricerca è che tutti coloro che viaggiano in aereo, per un volo di durata superiore alle sei ore, hanno un rischio più elevato del normale di sviluppare una trombosi delle vene degli arti inferiori.
Per avere maggiori informazioni sui problemi di questa patologia, vi consiglio il sito dell’associazione per la lotta alla trombosi.