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Troppo stress aumenta il rischio di obesità

Lo stress aumenta il rischio di sovrappeso e obesità. Ecco cosa dimostrano recenti ricerche.

Troppo stress aumenta il rischio di obesità

Che una dieta non sana possa aumentare il rischio di essere in sovrappeso era già un fatto noto e perfettamente chiaro a tutti, ma sapevate che a mettere a rischio il nostro girovita è anche lo stress? A confermarlo sarebbe stata una ricerca pubblicata sul Journal of Biological Chemistry, secondo cui l’adenosina, un metabolita che viene rilasciato quando il corpo è sotto significativo stress, potrebbe interrompere il processo che porta le cellule staminali adipose a differenziarsi in cellule adipose adulte. Lo studio in questione è stato condotto da ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM), i quali ritengono che tale processo potrebbe comportare dei problemi con il deposito dei grassi all’interno delle cellule, che entra nel flusso sanguigno.

“Può sembrare un controsenso, ma il nostro corpo ha bisogno di tessuto adiposo al fine di funzionare correttamente, – hanno spiegato gli autori della ricerca – e perché questo avvenga sono necessari alcuni processi biochimici cellulari”.

Lo studio indica dunque che una disfunzione derivante da stress o infiammazione potrebbe interrompere “il processo di sviluppo del tessuto adiposo, e ciò potrebbe avere un impatto negativo sui processi che dipendono dalla corretta omeostasi delle cellule di grasso”.

Tutto ciò potrebbe dunque favorire un aumento del rischio di obesità.

Che lo stress aumentasse il rischio di sovrappeso è stato del resto confermato anche da un altro studio condotto dai membri della Ohio State University. Lo studio in questione suggerisce che le donne che vivono uno o più eventi stressanti il giorno prima di mangiare anche un solo pasto ricco di grassi, vedono rallentato il proprio metabolismo, contribuendo in tal modo ad un aumento di peso.

Per giungere a tale conclusione i ricercatori hanno interrogato 58 volontarie in merito ai fattori di stress che hanno caratterizzato il giorno precedente. Dopodiché è stato chiesto loro di consumare un pasto composto da 930 calorie e da 60 grammi di grassi. Gli scienziati hanno poi misurato il loro tasso metabolico – ovvero quanto tempo si impiegava per bruciare calorie e grassi – e hanno esaminato glicemia, trigliceridi, insulina e cortisolo, ovvero il famoso ormone dello stress.

In media, le donne che avevano riportato uno o più fattori di stress durante le 24 ore precedenti al test, avevano bruciato 104 calorie in meno rispetto a quelle che non avevano vissuto eventi stressanti il giorno prima. Le donne stressate avevano inoltre livelli più alti di insulina, fattore che contribuisce ulteriormente al deposito di grasso.

Nelle volontarie che avevano anche una storia di depressione, è inoltre emerso che, se queste avevano affrontato degli stress nel giorno precedente, aumentavano anche i livelli dei trigliceridi dopo il pasto.

“Ciò significa che, nel tempo, lo stress potrebbe portare a un aumento di peso“, ha quindi spiegato Jan Kiecolt-Glaser, professore di psichiatria e psicologia e autore principale dello studio, pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry. “Sappiamo da altri dati che siamo più propensi a mangiare cibi sbagliati quando siamo stressati, e i nostri dati dicono che quando mangiamo cibi sbagliati, un aumento di peso diventa più probabile perché stiamo bruciando meno calorie”.

Diverse ricerche hanno effettivamente dimostrato che le persone che soffrono di stress e di altri problemi dell’umore rischiano maggiormente di essere in sovrappeso o obesi. Questo studio, come spiegano i ricercatori, è utile perché aiuta a comprendere almeno uno dei meccanismi che stanno alla base di tale connessione.

“Sappiamo che non possiamo sempre evitare i fattori di stress nella nostra vita, – concludono gli autori della ricerca – ma una cosa che possiamo fare per prepararci è avere a portata di mano delle opzioni alimentari sane nei nostri frigoriferi, in modo che quando i fattori di stress si presentano, siamo in grado di trovare qualcosa di sano piuttosto che fare una scelta molto conveniente ma ad alto contenuto di grassi”.

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via | Scienceworldreport.com, Osu.edu

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