
Una terapia mirata potrebbe migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti con diagnosi di glioblastoma, un tumore del cervello maligno e molto aggressivo che prende origine dal tessuto gliale e che presenta una rapida crescita. Si tratta purtroppo di un tumore molto invasivo e difficile da curare, ma la medicina offre oggi nuove speranze.
La prognosi di questa malattia è infatti molto influenzata dal carattere recidivo di questo tipo di tumore, e risulta essere spesso molto sfavorevole. Da oltre 15 anni non venivano creati nuovi farmaci finalizzati alla cura del glioblastoma con recidiva, ma di recente è stata sperimentata una nuova terapia contro la malattia, e ciò potrebbe cambiare finalmente la possibilità di cura e quindi di sopravvivenza dei pazienti.
Glioblastoma, la terapia che migliora le possibilità di sopravvivenza
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Grazie a un nuovo farmaco, il Regorafenib, la sopravvivenza a 12 mesi dall’inizio della cura è infatti più del doppio rispetto a quella osservata in un campione di controllo che si è sottoposto alla chemioterapia standard, registrando un’incidenza del 38.9% di sopravvivenza, rispetto al 15%.
L’ annuncio dell’approvazione di questa nuova terapia è stato lanciato in occasione del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica. La terapia con Regorafenib è stata inserita dall’AIFA nell’elenco dei farmaci che possono essere erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale, quando non esiste una valida alternativa.
Questo grande passo in avanti non sarebbe stato possibile senza lo studio clinico REGOMA, i cui risultati attestano la superiorità della nuova terapia rispetto alla chemio standard. Fino ad ora la sopravvivenza media dei pazienti con glioblastoma era inferiore ai 2 anni, con probabilità vicine al 100% di recidiva.
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via | Ansa
Foto da Pixabay