Tumore al seno, il test genomico evita le chemioterapie superflue
Il test genomico è un valido aiuto per le donne con tumore al seno che sono in post menopausa e potrebbero evitare la chemioterapia
Il tumore al seno è una delle neoplasie più diffuse tra le donne, colpisce le ragazze giovani ma anche le signore più mature. Il corpo delle donne cambia molto nell’arco della vita e quando arriva la menopausa bisogna tenerne conto, anche in base alle terapie da affrontare.
La post menopausa è quel periodo nella vita di una donna che arriva dopo la menopausa. Di solito si parla di post menopausa tre anni dopo l’ultima mestruazione.
Molto spesso si cura il tumore con un intervento chirurgico e con la chemioterapia e poi si procede con la terapia ormonale. Per mettere a riposo le ovaie ed evitare che il corpo produca ormoni.
Tumore al seno
Il test del genoma è uno strumento diagnostico che può aiutare le donne in post menopausa a evitare la chemioterapia. Una strategia che si può valutare per i casi di tumore della mammella in stadio iniziale e che può migliorare la qualità della vita.
La chemioterapia aiuta a combattere i tumori, ma alcune volte ha effetti collaterali molto pesanti sia fisicamente che psicologicamente. Diciamo che, se è possibile evitarla, senza rinunciare a fare il massimo per sconfiggere il cancro, che ben venga.
Grazie al test del genoma è possibile valutare, caso per caso, il trattamento migliore per il paziente, in base al tipo di tumore, all’età e alle condizioni di salute. Per evitare cure non necessarie, senza ovviamente mai rischiare nulla.
Saverio Cinieri, presidente eletto dell’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, ha spiegato:
“Circa il 25% delle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale, che esprime i recettori estrogenici ma non la proteina Her2, ha una malattia che si è diffusa ai linfonodi e due su tre sono in postmenopausa. La maggioranza attualmente riceve la chemioterapia dopo l’intervento. L’obiettivo del trattamento adiuvante, cioè successivo alla chirurgia, è offrire a ogni paziente con carcinoma mammario in fase precoce le migliori possibilità di cura. I test genomici sono uno strumento estremamente importante nella scelta del trattamento per le donne che, in base alle caratteristiche anatomopatologiche e cliniche, sono in una sorta di ‘zona grigia’, in una fase in cui non si può includere o escludere con certezza la chemioterapia rispetto alla sola terapia ormonale”.
via | ansa
Foto | Pixabay