Tumore alla prostata, l’incidenza è la stessa di quello al seno
Ne soffre 1 italiano su 16 e le diagnosi sono in aumento, ma la mortalità si è ridotta significativamente. Ne parlano gli esperti riuniti al Corso di Urologia Oncologica di Erice
L’incidenza e la diffusione del tumore alla prostata equivalgono a quelle del tumore al seno nelle donne. A diffondere i dati esatti è la Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO), i cui esperti si sono incontrati oggi ad Erice, in Sicilia, per aprire i battenti del 14° Corso di Urologia Oncologica “Cancro alla Prostata: dalla biologia molecolare e cellulare ai progressi in ambito terapeutico”, che animerà la Fondazione e Centro per la Cultura Scientifica “Ettore Majorana” fino al prossimo 21 aprile.
I dati parlano chiaro: passati i 50 anni un uomo su 16 è a rischio tumore alla prostata. Attualmente in Italia sono 217mila i pazienti che hanno a che fare con una delle possibili forme di questa neoplasia e i carcinomi prostatici rappresentano il 20% di tutte le diagnosi di tumore effettuate sul territorio italico. Nel 2012 le nuove diagnosi sono state circa 36mila e negli ultimi 10 anni è stato registrato un aumento dei casi pari al 53%. Fortunatamente, però, una maggiore prevenzione, le nuove terapie a disposizione e l’uso di farmaci di ultima generazione ha permesso di ridurre la mortalità del 10%.
L’incontro informativo in corso ad Erice, spiega Gigliola Sica, presidente del Comitato Scientifico SIUrO e Direttore dell’Istituto di Istologia ed Embriologia della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del S. Cuore di Roma, focalizzerà l’attenzione
sulla biologia tumorale, sul micro ambiente in cui questo tipo di patologia neoplastica si sviluppa con le sue peculiari caratteristiche biomolecolari e sui risvolti applicativi di queste tematiche.
Non solo, gli esperti daranno ampio spazio alla diagnosi e alla terapia, prendendo in rassegna i protocolli di trattamento più recenti.
Non sarà solo un momento di confronto
sottolinea Giario Conti, presidente SIUrO
ma anche un’occasione di formazione importante. Accanto alle sessioni scientifiche plenarie in cui i diversi specialisti lavoreranno in équipe condividendo esperienze, puntualizzando dati consolidati e analizzando le questioni ancora aperte, sono previste discussioni interattive tra docenti e discenti e spazi dedicati a lavori in piccoli gruppi.
Via | Comunicato Stampa
Foto | da Flickr di CarbonNYC