Tumore colon-retto, meno della metà degli italiani esegue il test del sangue occulto
Troppe le diagnosi tardive del tumore colon-retto: pochi italiani eseguono il test del sangue occulto.
In Italia le diagnosi per il tumore del colon e del retto sono ancora troppo tardive: secondo quanto emerge dai dati resi noti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) in occasione di un convegno che si è svolto a Milano, il 25% delle diagnosi di questo tipo di cancro arrivano troppo tardi, riducendo così le possibilità di sopravvivenza dei pazienti.
Meno della metà dei soggetti potenzialmente a rischio, vale a dire le persone con età compresa tra i 50 e i 69 anni, si sottopone agli screening preventivi, come la ricerca del sangue occulto nelle feci: questo test sarebbe in grado di ridurre del 20 per cento la mortalità per questa neoplasia.
Carmine Pinto, presidente AIOM, spiega:
[quote layout=”big”]È necessario migliorare la consapevolezza degli italiani sull’importanza degli screening, in cui si resta indietro soprattutto al Sud.[/quote]
Riconoscere i sintomi del tumore non è facile, perché sono simili a quelli di altre patologie: il cancro viene individuato, nella maggior parte dei casi, quando ormai è ampiamente diffuso, aumentando così il rischio di morte. Se diagnosticato in tempo, potrebbe essere trattato con successo, visto che, grazie alle nuove terapie, si superano i 30 mesi di sopravvivenza, contro i 12 di qualche decennio fa.
Via | Ansa