Il tumore alla tiroide, del quale approfondiremo sintomi, cure ed aspettative di vita, rientra tra le malattie a carico della ghiandola. Esistono diversi tipi di cancro, ma la maggior parte di questi avanza lentamente e, nella maggior parte dei casi si può curare con un trattamento adeguato.
Come capire se si ha un tumore alla tiroide? E qual è il tasso di sopravvivenza? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Prima di entrare nel vivo del tema un cenno merita la tiroide, ovvero la ghiandola endocrina posta nel collo e responsabile della produzione degli ormoni tiroidei.
La sua grande importanza sta nel fatto di regolare il metabolismo del nostro organismo. E di garantire il corretto funzionamento di gran parte delle cellule dell’organismo. Viene da sé che, nonostante molto piccola, una tiroide sana sia indispensabile per garantirci di rimanere in salute.
Il cancro della tiroide è un tumore che di solito si presenta come un nodulo, o massa, nella ghiandola tiroidea. E’ causato dalla crescita anomala di un gruppo di cellule e può essere benigno o maligno.
Si verifica quando le cellule canaglia si riproducono troppo rapidamente per essere controllate dal sistema immunitario.
Esistono diversi tipi di cancro alla tiroide, ma due sono i più comuni. Si tratta di:
Questi due tipi rappresentano circa il 95% dei casi. Vi sono poi:
Può anche essere di origine linfatica o derivante dai tessuti muscolari o cartilagenei. Si possono anche manifestare tumori metastatici, che provengono da altri organi interni.
Quanto è pericoloso un tumore alla tiroide? Dipende dal tipo in quanto, come abbiamo visto, una grande percentuale di questi non è aggressivo. Ma anche dallo stadio dello stesso, indicato con un numero compreso tra 1 e 4.
Nel caso in cui sia al primo o secondo, è probabile che il cancro risponda bene al trattamento e che interessi la sola ghiandola. Numeri più alto possono significare che il cancro potrebbe essersi diffuso ad altre parti del corpo.
Ad oggi non è del tutto chiaro cosa esattamente causi lo sviluppo del cancro alla tiroide. Ciò che è certo, è che si verifica quando avviene un cambiamento nel DNA all’interno delle cellule tiroidee. Cambiamento che porta ad una loro crescita incontrollabile fino alla produzione di un nodulo. Esistono, tuttavia, dei potenziali fattori di rischio noti. Questi includono:
Un cenno merita il tumore alla tiroide nei giovani, una delle cinque forme di cancro più diffuse nella fascia di età tra i 15 e i 39 anni.
La maggior parte dei tumori della tiroide non causa significativi sintomi al suo esordio. Questi iniziano a comparire man mano che il tumore stesso cresce. Tra i campanelli d’allarme rientrano:
Il tumore alla tiroide può causare difficoltà respiratorie e alla deglutizione. Il sintomo più comune è tuttavia il nodulo appena citato. Anche se, è bene precisare come non tutti i noduli presenti nella ghiandola siano forme di cancro. Più del 90% dei noduli tiroidei non risulta essere canceroso. Averli, anzi, è comune, soprattutto con l’età. Sono meno comuni nei bambini e nei giovani adulti rispetto agli anziani.
Per giungere alla diagnosi, il medico procederà ad un attento esame del collo unitamente alla valutazione di eventuali sintomi riscontrati dal paziente. Tra gli esami che possono confermare la diagnosi ci sono:
Una volta accertata la presenza di noduli tiroidei, generalmente si effettuano ulteriori approfondimenti diagnostici, in particolare:
I possibili trattamenti per il cancro alla tiroide dipendono naturalmente dal tipo di cancro dal quale si è affetti e dallo stadio in cui si trova (ovvero da quanto è, o meno, avanzato). Le principali cure comprendono l’intervento chirurgico. Questo è il trattamento al quale si ricorre maggiormente: generalmente si tende a rimuovere tutta la ghiandola, ad eccezione dei casi in cui la manifestazione sia piccola. In tal caso si procede con l’asportazione del tratto interessato. Solitamente vengono asportati anche i linfonodi coinvolti nella malattia.
Altre possibilità risiedono nel trattamento con iodio radioattivo, ovvero l’ingestione di una sostanza radioattiva che, viaggiando nel sangue va a distruggere le cellule tumorali; la radioterapia esterna, che si effettua tramite radiazioni dall’esterno dirette alla distruzione delle cellule tumorali che si trovano all’interno del corpo. Infine si annovera la chemioterapia e terapie mirate.
Il tumore alla tiroide, rispetto alle altre forme di cancro, ha un’incidenza dell’1-2 per cento e colpisce di più le donne rispetto agli uomini. Nell’uomo è quindi meno probabile ma non impossibile. La mortalità è molto bassa, soprattutto se si interviene in tempo: dopo l’intervento il paziente solitamente può condurre una vita normale. E’ quindi solitamente curabile e in molti casi si guarisce, anche se a volte può ripresentarsi dopo il trattamento.
Dopo l’intervento il paziente deve seguire una cura a base di ormoni tiroidei, mentre in caso di carcinomi papillari e follicolari, che rischiano la metastasi, la persona viene sottoposta anche a iodio radioattivo. La chemioterapia, infine, è destinata al trattamento di neoplasie più aggressive o che hanno dato esito a metastasi a distanza.
La maggior parte dei tumori della tiroide è curabile. I tipi più comuni che, come abbiamo visto, sono i tumori papillari e follicolari, vantano un tasso di guarigione superiore al 98% (se individuati e trattati in una fase precoce). Mai come in questo caso, la diagnosi tempestiva è utile alla guarigione. Il cancro midollare ha una prognosi peggiore dei precedenti e può diffondersi ai linfonodi. Il tumore alla tiroide anaplastico, infine, ha una prognosi molto sfavorevole in quanto molto aggressivo e, spesso, individuato quando è già in stato avanzato. Come si muore di tumore alla tiroide? Solitamente proprio per via delle metastasi.
Appurata la malignità del nodulo alla tiroide, può essere necessario verificare la presenza di eventuali metastasi. Dove metastatizza il tumore alla tiroide? La più comune è la metastasi polmonare, ma non è la sola. Per questo motivo il medico consiglierà di effettuare una risonanza magnetica per ottenere delle immagini dettagliate dell’interno del corpo. Quando il tumore della tiroide si diffonde, il più delle volte interessa (oltre i polmoni):
Ad oggi non si è certi di cosa possa comportare i cambiamenti genetici alla base della maggior parte dei tumori della tiroide. Pertanto non è possibile dire quale sia la prevenzione per tale malattia. Tuttavia, nel caso di soggetti che abbiano un gene ereditario che aumenta il rischio di cancro midollare della tiroide, si può prendere in considerazione la chirurgia tiroidea. Si tratta di un’eventualità che bisogna tuttavia discutere con il proprio medico.