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Un’ora. È il tempo necessario per valutare se un paziente, dopo l’infusione delle CAR-T, è a rischio di sviluppare neurotossicità nei giorni successivi. Questa innovazione è frutto di un avanzato studio condotto dall’Irccs Policlinico di Sant’Orsola, situato a Bologna, e pubblicato nel 2025 sul Journal of Clinical Investigation. Le CAR-T sono terapie cellulari che sfruttano le cellule immunitarie del paziente stesso per combattere i tumori ematologici.
Metodo per prevedere la neurotossicità
I ricercatori della Piattaforma Ibt, specializzati in Immunobiologia dei trapianti e delle terapie cellulari, hanno identificato un metodo per prevedere con diversi giorni di anticipo l’insorgenza dell’Icans, una sindrome da neurotossicità associata alla terapia con cellule immunoeffettrici. Questo effetto collaterale colpisce circa un terzo dei pazienti oncoematologici sottoposti a trattamento con le CAR-T e si manifesta generalmente tra il quinto e il settimo giorno dopo l’infusione. I sintomi includono confusione, disturbi del linguaggio, difficoltà motorie e convulsioni, e nei casi più gravi possono portare a coma o morte.
Scoperta e intervento tempestivo
La ricerca ha rivelato che un’elevata concentrazione di vescicole extracellulari nel sangue, misurata un’ora dopo l’infusione, è fortemente correlata allo sviluppo della sindrome entro la settimana successiva. Questa scoperta offre la possibilità di intervenire tempestivamente, consentendo ai medici di modulare la risposta terapeutica e ridurre i tempi di degenza. Attualmente, i pazienti sono ricoverati per circa due settimane per motivi precauzionali, ma grazie a questa nuova metodologia, coloro che non presentano rischi potranno essere dimessi in sicurezza.
Importanza delle CAR-T nella medicina attuale
Francesca Bonifazi, direttrice della Piattaforma di Immunobiologia dei trapianti e delle terapie cellulari e responsabile dell’unità operativa complessa “Trapianto e Terapie Cellulari in Ematologia” presso l’Irccs Policlinico di Sant’Orsola, ha definito questo risultato come un passo significativo nella lotta contro mielomi e linfomi, sottolineando l’importanza delle CAR-T come una delle frontiere più promettenti della medicina attuale.