Udito, per ascoltare servono (anche) le mani
Ciò che facciamo con le mani influenza la nostra capacità di percepire i suoni. L'udito protagonista al convegno della Society for Neuroscience
Ciò che si sente con le orecchie dipende da quel che si fa con le mani. Questa strana correlazione tra udito e funzioni motorie è stata scoperta da Peter Turkeltaub e colleghi del Medical Center della Georgetown University (Washington), che ne hanno parlato durante il convegno della Society for Neuroscience in corso in questi giorni a New Orleans (Stati Uniti).
La scoperta apre la strada a una comprensione più dettagliata dei meccanismi cerebrali che determinano le capacità uditive che potrebbe consentire la messa a punto di nuovi trattamenti contro diversi problemi del linguaggio, come quelli causati da un ictus, da danni cerebrali o la dislessia.
Gli esperimenti condotti dai ricercatori statunitensi hanno coinvolto 24 volontari, cui sono stati fatti ascoltare dei suoni mascherati da un rumore di fondo. Tutte le volte che i partecipanti sentivano un suono dovevano premere un pulsante, ma le prime 20 volte dovevano farlo con la mano destra, le successive 20 con la mano sinistra, poi altre 20 con la destra e così via fino alla fine dell’esperimento.
Turkeltaub ha spiegato che questo esperimento ha dimostrato
che i due emisferi sono specializzati in diversi tipi di suoni – l’emisfero sinistro preferisce suoni che cambiano rapidamente, come le consonanti e quello destro preferisce i suoni che cambiano lentamente, come le sillabe o l’intonazione.
Infatti se i volontari stavano usando la mano destra riuscivano a sentire più spesso i suoni che cambiano rapidamente rispetto a quando utilizzavano la mano sinistra, mentre se stavano usando la sinistra sentivano più facilmente i suoni che cambiano lentamente.
Turkeltaub ha spiegato che
forse allenare i deficit uditivi specifici potrebbe migliorare l’abilità di riconoscere il linguaggio.
Via | EurekAlert!
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