Un Pap test modificato scova il cancro alle ovaie e all’utero
Una nuova versione del Pap test identifica anche il cancro alle ovaie e all'endometrio, la parete dell'utero, grazie all'analisi del Dna
Un Pap test modificato per rilevare in modo rapido ed economico la presenza di tumori alle ovaie o all’endometrio, la parete dell’utero. E’ questa la speranza alimentata da uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, il primo a verificare le potenzialità di questo nuovo strumento per la diagnosi di due tipi di tumori per i quali, al momento, non sono disponibili screening di routine per la diagnosi precoce.
A guidare lo studio in questione è stato Luis Diaz, oncologo della Johns Hopkins University di Baltimora (Usa). Insieme ai suoi collaboratori, Diaz ha dapprima identificato 12 delle mutazioni più frequenti nel cancro alle ovaie e in quello all’endometrio. In una seconda fase i ricercatori hanno verificato se fosse possibile identificare la presenza di cellule provenienti da uno di questi tumori nei campioni prelevati per eseguire il Pap test tradizionale. I risultati ottenuti hanno dimostrato le effettive la potenzialità di questo approccio, aprendo la strada a studi più approfonditi che confermino la sua validità e che lo rendano ancora più sensibile.
Il nome ufficiale della metodica è PapGene test. Rispetto al Pap test, che si basa sull’osservazione al microscopio delle cellule prelevate dal canale cervicale della paziente, questo nuovo approccio sfrutta le tecniche del sequenziamento genico. Il microscopio permette, infatti, di distinguere le cellule provenienti da un cancro alla cervice uterina, ma non quelle dei tumori alle ovaie e all’endometrio.
Tuttavia, anche questi tipi di cellule sono presenti nel materiale prelevato per eseguire il Pap test. Sequenziando il Dna presente in campioni prelevati da donne sane o da donne cui è stato diagnosticato uno di questi due tipi di cancro, Diaz e colleghi hanno ottenuto le prime prove che questo nuovo metodo non genera falsi positivi (in nessuna delle donne sane è stata rilevata la presenza di una delle mutazioni analizzate), identifica correttamente tutti i casi di tumore all’endometrio ed è efficace nel 41% dei casi di cancro alle ovaie.
Per mettere a punto il PapGene test i ricercatori hanno dovuto innanzitutto stabilire quali fossero queste mutazioni. Analizzando i risultati degli studi presenti nella letteratura scientifica riguardanti i geni delle cellule di tumore alle ovaie e sequenziando il Dna di 22 diversi tumori all’endometrio, Diaz e colleghi hanno identificato 12 delle mutazioni più frequenti in entrambi i tipi di cancro e hanno analizzato la loro presenza in campioni di fluido cervicale di donne sane e di donne affette da una delle due forme di tumore.
Chetan Bettegowda, coautore dello studio, ha spiegato che
effettuare il test in momenti diversi del ciclo mestruale, inserire lo spazzolino cervicale più a fondo nel canale cervicale e studiare più regioni del genoma potrebbe aumentare la sensibilità.
Il test, però, potrà diventare un’analisi di routine solo dopo che saranno condotti studi su un munero maggiore di pazienti.
Via | Science Daily
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