Un sensore tatuato sul corpo per diagnosticare i disturbi metabolici
Un tatuaggio "sorridente" per diagnosticare con facilità le malattie metaboliche e monitorare le prestazioni atletiche.
Un sensore clinico attaccato alla pelle come un tatuaggio temporaneo faciliterà i medici nella diagnosi di disturbi metabolici e aiuterà i personal trainer nel monitoraggio delle prestazioni atletiche degli sportivi. A ideare il tatuaggio medico che riproduce una faccina sorridente un team di ricercatori afferente al Dipartimento di Scienze Ambientali e Fisiche dell’Università di Toronto, in Canada. Come ha spiegato Vinci Hung, dottorando che ha collaborato alla progettazione del sensore:
Volevamo un design in grado di nascondere gli elettrodi e volevamo anche dimostrare la varietà di disegni che potranno essere realizzati con questa tecnica di fabbricazione.
Ma come funziona il sensore-tatuaggio nello specifico?
Gli elettrodi ionoselettivi stampati direttamente nel tatuaggio riescono a captare i cambiamenti del pH della pelle in risposta alle sollecitazioni e agli sforzi fisici e a trasmetterli, tramite il collegamento ad un ulteriore dispositivo. Lo stress metabolico da sforzo viene così monitorato costantemente, proprio come avviene con dispositivi simili già presenti sul mercato e utilizzati da tempo da medici e preparatori atletici. Questi sensori epidermici sono in grado di fornire importanti indizi sullo stress ossidativo e sulle malattie metaboliche, aiutando nella diagnosi del morbo di Addison, o segnalando semplicemente se un atleta è eccessivamente affaticato o disidratato durante l’allenamento. Questi dispositivi sono molto utili anche nel settore cosmetico per il monitoraggio delle secrezioni cutanee.
La novità di questo sensore-tatuaggio consiste nella maggiore praticità: è meno ingombrante e meno invasivo e dunque più facile da tollerare. Il sensore aderisce perfettamente alla pelle e non rischia di perdere l’aderenza a causa del sudore, come avviene con altri dispositivi. Inoltre è di facile applicazione: proprio come avviene quando si effettua un tatuaggio temporaneo, è sufficiente levare la carta protettiva e lasciare aderire il tatuaggio aiutandosi con un fazzoletto imbevuto di acqua tiepida. Variando i materiali ipersensibili che costituiscono il tatuaggio sarà possibile rilevare anche altre componenti del sudore, quali sodio, potassio o magnesio, tutte di potenziale interesse per i ricercatori sia in campo medico che in cosmetologia. L’articolo che descrive il sensore è stato pubblicato sulla rivista della Royal Society of Chemistry, Analyst.
Via | University of Toronto
Foto | Courtesy of University of Toronto