Una risonanza che brucia le cellule del cancro: al via i test in Italia
E' stata messa a punto una particolare risonanza magnetica che sarebbe in grado di bruciare le cellule del cancro: la sperimentazione e i primi test verranno effettuati in Italia.
Una risonanza magnetica in grado di bruciare le cellule del cancro verrà testata per la prima vola in Italia, presso l’Istituto Scientifico Romagnolo per la Cura dei Tumori. Si tratta di un macchinario rivoluzionario, di una risonanza magnetica combinata con un altro strumento in grado di emettere ultrasuoni ad altissima intensità, focalizzandoli in un punto in maniera tale da bruciare con precisione, senza essere invasivo e senza avere effetti collaterali.
Il macchinario è uno strumento davvero all’avanguardia, che verrà testato nei prossimi tre anni con tre progetti sperimentali che verranno condotti in Italia e che dovranno dimostrare l’accuratezza diagnostica, sicurezza, tollerabilità, comfort e costo-efficacia di questa super risonanza magnetica.
Dino Amadori, direttore scientifico dell’Ircs, sottolinea che questa risonanza
consentirà di dare al via ad una piano di ricerca per la diagnosi e cura dei tumori unico nel panorama internazionale.
Aggiungendo poi:
La particolarità di questo strumento chiamato Rm 3Tesla con sistema Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound), è di avere una potenza doppia rispetto alla risonanza ‘standard’ e ciò permette di ‘vedere’ lesioni tumorali di solo un millimetro quando in genere sotto i 5 millimetri non sono monitorabili. Non solo, è possibile analizzare meglio i tessuti compresi quelli molli.
Il direttore sottolinea che con questo macchinario sarà possibile studiare le alterazioni che il fegato e il cuore subiscono per colpa della tossicità dei chemioterapici e correggendo i dosaggi prima di un danno permanente. Ma può anche essere osservato il flusso del sangue e come i farmaci si diffondono, oltre a poter bruciare il tumore in aree definite e limitate:
Questo nuovo trattamento non è invasivo ed è più tollerabile e senza gli effetti collaterali negativi della chemio e della radioterapia.
Via | Ansa
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