Un nuovo studio rivela che le attività che stimolano la mente (come l’uso del computer, fare giochi, l’artigianato e la partecipazione ad attività sociali) sono collegate a un minor rischio di sperimentare una perdita di memoria legata all’età, condizione nota come decadimento cognitivo lieve o Mild cognitive impairment (MCI).
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A rivelarlo è il nuovo studio pubblicato sulla rivista Neurology, i cui autori spiegano che il deterioramento cognitivo lieve è una condizione comune durante l’invecchiamento, che presenta però dei sintomi più lievi rispetto a quelli della demenza. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che la MCI può rappresentare un precursore della demenza.
Per il loro studio, i ricercatori hanno identificato un campione di 2.000 persone con un’età media di 78 anni che non presentavano un deficit cognitivo lieve. All’inizio dello studio i partecipanti hanno compilato un questionario in merito alla frequenza con cui prendevano parte a cinque tipi di attività di stimolazione mentale durante la mezza età. Durante lo studio, 532 partecipanti hanno sviluppato un lieve deficit cognitivo, ed i ricercatori hanno constatato che l’utilizzo di un computer durante la mezza età era associato a un rischio inferiore del 48% di danno cognitivo lieve.
Impegnarsi in attività sociali (andare al cinema o uscire con gli amici), fare le parole crociate o giocare a carte, sia in mezza età che in età più avanzata erano associati ad un rischio inferiore del 20% di sviluppare un lieve deterioramento cognitivo. Inoltre, le attività artigianali erano associate a un rischio inferiore del 42%, ma solo in età più avanzata.
Inoltre, gli esperti hanno constatato che maggiore è il numero di attività svolte dalle persone durante la vita adulta, minori sono le probabilità che sviluppino un deterioramento cognitivo.
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via | Eurekalert
Foto da Pixabay