Benessereblog Salute Vaccini e autismo, il Moige: “Incertezza tra i genitori. Chiediamo gli Stati Generali”

Vaccini e autismo, il Moige: “Incertezza tra i genitori. Chiediamo gli Stati Generali”

Dopo la sentenza che parla di legame tra esavalente e autismo e i decessi apparentemente associati al vaccino antinfluenzale i papà e le mamme italiane si sentono disorientati e chiedono al Ministero della Salute di chiarire le politiche adottate nelle campagne vaccinali

Vaccini e autismo, il Moige: “Incertezza tra i genitori. Chiediamo gli Stati Generali”

Probabilmente c’era da aspettarselo: il caso dei decessi associati al vaccino antinfluenzale che ha portato l’Aifa a vietare l’uso di due lotti di Fluad di Novartis ha sollevato domande più generali nel settore dei vaccini che si vanno a sovrapporre ai timori scatenati dalla sentenza del Tribunale di Milano secondo cui sarebbe stata la somministrazione dell’esavalente a causare la comparsa dell’autismo in un bambino di 9 anni che si è visto riconoscere un indennizzo a carico del Ministero della Salute. A manifestare ufficialmente il proprio disorientamento sono i genitori del Moige, il Movimento Italiano Genitori.

Alla luce dei recenti fatti di cronaca non possiamo ignorare il clima di incertezza che regna tra i genitori italiani

fanno sapere dal Moige attraverso una nota stampa ufficiale.

Pur ricordando che l’esistenza di un legame di tipo causa-effetto tra la somministrazione del vaccino Fluad e i decessi di cui è stata dava notizia in questi giorni non è stata ancora dimostrata, secondo il Movimento Italiano Genitori si sarebbe instaurata una situazione di mancanza di chiarezza che porrebbe le famiglie “nelle condizioni di dubitare dei vaccini”.

Siamo disorientati dalla reale assenza di una puntuale e strutturata campagna informativa sul tema delle vaccinazioni e attualmente in balia di informazioni incerte che minano la tranquillità di genitori e figli

dichiara il direttore generale del Moige, Antonio Affinita.

Per questo il Movimento Italiano Genitori chiede che nei prossimi mesi vengano convocati gli Stati Generali presso il Ministero della Salute per fare chiarezza “sulle politiche adottate nelle campagne vaccinali”.

È necessario

precisa Affinita

un confronto per stabilire una strategia comunicativa univoca sulle vaccinazioni per rassicurare le famiglie italiane sull’assoluta sicurezza dei farmaci adottati.

Ricordiamo che pochi giorni fa il ministro Beatrice Lorenzin ha rilasciato dichiarazioni piuttosto chiare sul tema. In un’intervista a La Repubblica la titolare del dicastero della Salute ha sottolineato che

per tutti i vaccini, come per tutti i farmaci, possono esserci effetti avversi che non sempre si possono prevedere.

Nella stessa intervista il ministro ha spiegato che saranno iniziate nuove campagne per promuovere la vaccinazione, anche all’interno delle università, tra i pediatri e tra i medici di medicina generale, sottolineando che si tratta di un tema incluso nel programma europeo in agenda nei prossimi cinque anni sulla salute globale.

Il secco no della comunità scientifica al legame tra vaccini e autismo

27 novembre 2014

E’ un secco “no” quello detto dalla comunità scientifica sul legame tra vaccini e autismo. Alla luce della sentenza del Tribunale di Milano che parla di “nesso causale” tra la somministrazione dell’esavalente e la comparsa dell’autismo, gli esperti sottolineano la loro preoccupazione per la salute dei cittadini.

Per quanto riguarda nello specifico il mercurio ritenuto responsabile del caso oggetto della sentenza, a quanto pare i rischi non sussisterebbero. La presenza di sue tracce non avrebbe infatti mai causato dei danni neurologici di cui si abbiano prove e, in ogni caso, sarebbe stato eliminato da tutti i vaccini.

L’invito delle società scientifiche ai genitori è di continuare a vaccinare i bambini con l’esavalente, sia nell’interesse dei propri figli che in quello dell’intera comunità, ricordando che protegge da malattie gravi e mortali anche in Italia. Lo scorso anno, infatti, tra Marche e Toscana sono stati registrati 5 casi di decesso di lattanti a causa della pertosse, una delle malattie contro cui è diretto l’esavalente sotto accusa.

Le società firmatarie di questo appello ai cittadini si rivolgono anche al Ministro della Salute, chiedendo di difendere le prove scientifiche che smentiscono l’esistenza del citato “nesso causale” e non escludono di chiedere all’Ordine dei Medici di agire disciplinarmente nei confronti di consulenti tecnici d’ufficio che non basino le loro consulenze sulle prove scientifiche.

Via | Vaccinarsi

La sentenza del Tribunale di Milano

25 novembre 2014

Sarebbe stata “acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia”. Per questo motivo il Tribunale del Lavoro di Milano ha stabilito che il Ministero della Salute dovrà versare un assegno bimestrale a un bimbo affetto da autismo che nel 2006 è stato vaccinato con l’esavalente InfanrixHexaSk. In altre parole, i giudici avrebbero decretato che un vaccino può essere la causa dell’autismo e per questo il Ministero della Salute dovrà provvedere a sostenere economicamente, per tutta la vita, un cittadino che dopo essere stato sottoposto a tale vaccino ha sviluppato la malattia.

La notizia arriva oggi ad animare le cronache quotidiane, ma in realtà la sentenza risalirebbe allo scorso 23 settembre. Il giudice Nicola Di Leo, firmatario della sentenza, avrebbe citato una perizia del medico legale nominato dal tribunale secondo cui

è probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa Sk.

Ma non finisce qui. La relazione del medico legale farebbe riferimento anche a “un poderoso documento riservato” dell’azienda produttrice del vaccino (la GlaxoSmithKline) che citerebbe effetti collaterali emersi tra il 2009 e il 2011, quando la somministrazione del vaccino sarebbe stata associata a 5 casi di autismo che non sarebbero stati però comunicati alle autorità competenti per l’autorizzazione al commercio.

Secondo il medico legale il rischio di sviluppare l’autismo in seguito alla somministrazione del vaccino sarebbe addirittura sottostimato perché attualmente ci sarebbero in circolazione ancora dei lotti contenenti un disinfettante tossico per il sistema nervoso perché contenente mercurio. A confermarlo sarebbe l’autorità sanitaria australiana.

Per tutti questi motivi la sentenza stabilisce che il bambino, che oggi ha 9 anni, riceverà ogni due mesi un indennizzo base di 1.683 euro cui sarà aggiunto una tantum un importo variabile. Il Ministero della Salute ha però fatto sapere attraverso un comunicato stampa di

aver proposto, per il tramite dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, tempestivamente appello avverso la predetta sentenza dinanzi alla Corte di appello di Milano.

Le prove scientifiche

Nonostante le affermazioni contenute nella sentenza, al momento non risulta esistere alcuna prova del legame causale tra i vaccini e l’autismo. L’unico caso in cui sembravano essere arrivati dati convincenti a tal proposito risale all’ormai lontano 1998, quando Lancet pubblicò uno studio secondo cui il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia avrebbe portato allo sviluppo dell’autismo in 12 bambini.

In seguito, però, lo scandalo divenne un altro: Andrew Wakefield, autore dello studio, fu radiato dall’ordine dei medici per aver ricevuto una mazzetta da 55 mila sterline per dimostrare la pericolosità del vaccino. Le indagini svelarono che l’allora medico aveva omesso dei dati e ne aveva alterati altri e lo stesso Lancet, nel 2010, ritirò definitivamente la pubblicazione, scusandosi.

Da allora la questione si è sviluppata più nei tribunali e sui media che nella comunità scientifica. Quest’ultima, infatti, sostiene che non ci sia nessun nesso causale tra vaccini e autismo. Le ricerche sono proseguite, ma sembrano puntare in altre direzioni: alcune spingono a cercare la causa della malattia addirittura durante la gravidanza, altre ipotizzano che la responsabilità potrebbe essere almeno in parte di altri farmaci assunti nel periodo in cui viene effettuato il vaccino.

Per quanto riguarda il pericolo di contaminazioni da mercurio dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) fanno sapere che

non sono in corso indagini particolari su questo medicinale, che è comunque soggetto come tutti i vaccini a un monitoraggio post marketing

e che

non ci sono al momento evidenze di cambiamenti nel rapporto beneficio/rischio per tale prodotto, che si mantiene positivo.

Alla luce di tutto ciò l’“acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia” non sembra affatto acclarata e a noi non resta che aspettare di scoprire cosa succederà non solo nei luoghi della ricerca, ma anche, a questo punto, nei tribunali.

Qui di seguito vi proponiamo la sentenza integrale invitaci dall’avvocato Alessandra Genovesi, legale della famiglia.

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Via | Ansa; Corriere.it; Il Post; comunicato stampa Ministero della Salute

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