Vaccino anti pneumococco, come si esegue e quando si fa
A che cosa serve il vaccino anti pneumococco? Come si esegue e quando è bene farlo.
Il vaccino anti-pneumococco viene eseguito per prevenire l’infezione causata da questo batterio. I vaccini attualmente disponibili sono inattivati: i vaccini coniugati sono pensati per prevenire le infezioni gravi da pneumococco, come meningiti e sepsi. Comprendono i sierotipi più implicati e sono molto efficaci. Alcuni sierotipi possono causare anche polmoniti e otiti, quindi il vaccino protegge anche da questi disturbi.
La vaccinazione è raccomandata dal Ministero della Salute a tutti i nuovi nati al terzo, quinto e undicesimo mese di vita, insieme alla vaccinazione esavalente. E’ raccomandata per qualsiasi età per i pazienti affetti da alcune patologie: malattie del cuore o polmonari croniche, malattie del fegato, diabete di tipo 1, anemia falciforme e talassemia, immunodepressione e immunodeficienze, asplenia anatomica o funzionale, tumori, trapianti, malattie del rene, infezioni da Hiv, portatori di impianto cocleare per la sordità.
I vaccini non possono essere somministrati a chi ha avuto una reazione allergica grave a una precedente dose o ai componenti o agli eccipienti. Le reazioni avverse lievi (dolore e gonfiore nella sede dell’iniezione) colpiscono 1 bambino su 3 e scompaiono entro 48 ore. Febbre e dolori muscolari colpiscono il 30% dei bambini, mentre più della metà dimostra irritabilità, nervosismo e perdita dell’appetito. Reazioni gravi sono rare.
Via | Ospedale Bambino Gesù