Vaccino AstraZeneca, quando potrebbe arrivare il via libera dell’Ema?
Quando arriverà il via libera dell'Ema per il vaccino AstraZeneca? L'ente ha bisogno solo di maggiori dati per approvarlo in Europa.
Per il vaccino AstraZeneca l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha bisogno di maggiori dati e ulteriori informazioni scientifiche per quello che riguarda questioni relative alla qualità, alla sicurezza e all’efficacia del farmaco. Questa la comunicazione ufficiale dell’ente in merito alla possibile autorizzazione in Europa per il vaccino anti-Covid già approvato, insieme a quello Pfizer-BionTech, in Inghilterra.
L’Ema ha già chiesto all’azienda tutte quelle informazioni
ritenute necessarie per supportare il rigore richiesto per un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio.
Le autorità UE aggiungono:
Siamo a conoscenza del fatto che l’agenzia britannica Mhra ha concesso un’autorizzazione temporanea per la fornitura del vaccino nel contesto dell’uso di emergenza, che è diversa dall’autorizzazione all’immissione in commercio. L’Ema, i suoi esperti europei e la Commissione europea stanno lavorando per un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio dei vaccini Covid, con tutte le garanzie, i controlli e gli obblighi che ciò impone.
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Vaccino AstraZeneca, Guido Rasi è fiducioso
In merito alle ultime comunicazioni dell’Ema, all’Adnkronos Salute Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’ente regolatorio europeo, docente di Microbiologia all’università di Roma Tor Vergata, sembra ottimista su un possibile via libera già a gennaio 2021.
Non è assolutamente escluso che il via libera Ue al vaccino anti-Covid di AstraZeneca possa arrivare entro la fine di gennaio. L’azienda ha presentato ieri all’Ema i dati. Se i dati presentati si riveleranno robusti, omogenei e di facile interpretazione, l’Agenzia potrà esprimersi entro una ventina di giorni: dai 15 ai 30 giorni lavorativi, se come immagino non ha cambiato il suo modus operandi.
Il vaccino anti Covid di AstraZeneca, costituito da un virus della famiglia degli adenovirus che non può riprodursi e causare la malattia, potrebbe dare uno sprint maggior alla vaccinazione in Europa. Dove, ricordiamo, al momento l’unico adottato è quello di Pfizer-Biontech.
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