Vaccino per l’epatite B: come funziona?
Il vaccino contro l'epatite B è costituito da parti del virus che provoca la malattia e viene somministrato per via iniettiva. Queste parti del virus, chiamate antigeni, non causano la malattia ma stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi contro l'epatite B. Una volta che il sistema immunitario ha prodotto gli anticorpi, è in grado di riconoscere e combattere il virus dell'epatite B nel futuro. Il vaccino è sicuro è raccomandato a neonati, adolescenti e adulti non vaccinati.
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Il vaccino per l’epatite B è l’unica arma che abbiamo a disposizione per prevenire tale potenzialmente grave infezione. Tanto che l’Organizzazione Mondiale della sanità raccomanda fortemente di farlo ai bambini appena nati, entro 24 ore dalla loro nascita. Si tratta di un adempimento che non dovremmo sottovalutare per proteggerci da tale malattia che può comportare risvolti non esattamente piacevoli.
Quanti anni dura il vaccino per epatite B? E quante volte si fa? Intorno ad esso ruotano numerosi dubbi che tentiamo di chiarire analiticamente in questo articolo.
Epatite B, sintomi e cause
L’epatite B è una malattia infettiva causata dal virus dell’epatite B (HBV). Si trasmette principalmente attraverso il contatto con il sangue infetto, ad esempio durante trasfusioni di sangue o utilizzo di strumenti per tatuaggi o piercing non sterilizzati. Ma può anche essere trasmessa da madre a figlio durante il parto o attraverso rapporti sessuali non protetti con una persona infetta. L’epatite B può essere acuta o cronica. Nella maggior parte dei casi, viene risolta dal sistema immunitario e guarisce da sola. Tuttavia, in altri, l’infezione può diventare cronica e persistere per anni, aumentando il rischio di danni al fegato, come cirrosi o cancro al fegato.
I sintomi dell’epatite B possono includere stanchezza, febbre, dolori muscolari, perdita di appetito, nausea, vomito e urine scure. Tuttavia, non tutti manifestano sintomi: si può non essere a conoscenza di essere portatori del virus. Prevenire l’epatite B è importante per ridurre il rischio di complicanze a lungo termine. Per farlo, oltre a mettere in pratica accorgimenti quali l’utilizzo di preservativi durante i rapporti sessuali ed evitare di condividere oggetti personali che potrebbero entrare in contatto con il sangue, come rasoi o spazzolini da denti; fare attenzione alle pratiche di igiene durante i tatuaggi, i piercing e gli altri procedimenti che potrebbero causare il contatto con il sangue. Infine, è molto importante effettuare il vaccino contro l’epatite B.
In quanto alle cure dell’epatite B acuta, per favorire una rapida guarigione è possibile osservare questi accorgimenti:
- Riposo a letto per alcune settimane
- Evitare l’assunzione di farmaci
- Osservare una dieta leggera, ricca di liquidi
- Limitare il consumo dei grassi
- Preferire zuccheri e proteine
- Evitare le bevande alcoliche
Vaccino per l’epatite B
Come abbiamo anticipato, è l’arma più efficace che abbiamo a disposizione per prevenire l’infezione. L’epatite B è causata da un virus a DNA appartenente alla famiglia degli hepadnaviridae. Il nome commerciale del vaccino per epatite B probabilmente più comune è Fendrix, ma anche Engerix b.
Composizione del vaccino
Il vaccino contro il virus dell’epatite B è costituito da una componente del virus (ovvero l’antigene HBsAg) completamente inattiva in quanto ottenuta in laboratorio. Contenendo solo una parte del virus (la cui azione è sostenuta solo da un sale di alluminio), quindi, non è in grado di produrre la malattia. Ciò che fa è semplicemente provocare la risposta del sistema immunitario al fine di difendere l’organismo. In sostanza, i vaccini contro l’epatite B contengono solo l’involucro del virus unitamente ad alcuni eccipienti (tra questi possono esserci alluminio ossido idrato, polisorbato 20, sodio cloruro, sodio fosfato di basico diidrato, sodio fosfato monobasico) che sono in grado di rafforzare la reazione immunitaria. Contengono, infine, tracce di prodotti provenienti dal processo di fabbricazione.
Il vaccino è disponibile in forma singola oppure combinato. Ne esiste uno bivalente contro l’epatite A e B, oppure in combinazione con altri nel vaccino esavalente (contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite, epatite B ed Haemophilus influenzae di tipo b). Si somministra attraverso una iniezione intramuscolare. In quanto al dosaggio, esistono due dosi uniche, una per i bambini da 0 a 15 anni, che è pari a 10μg pari a 0.5 mL; uno doppio destinato agli adulti di 20μg = 1.0 mL.
Quando è stato introdotto
Quando è stato introdotto il vaccino contro l’epatite B? La L.165 del 27/05/1991, ha imposto l’obbligo della vaccinazione antiepatite B a tutti i nati a partire dal 1979, determinando una notevole diminuzione dell’incidenza dei casi della stessa malattia. Viene da sé che il vaccino per epatite b è obbligatorio ed anche particolarmente efficace nel perseguire l’obiettivo dell’OMS, quello di ridurre drasticamente le epatiti virali B e C entro il 2030. L’OMS si impegna attivamente a tale scopo, anche attraverso la Giornata mondiale dell’epatite istituita per aumentare la consapevolezza dell’epatite virale e sensibilizzare la popolazione sull’argomento.
Quanto dura
Quanti anni dura il vaccino epatite B? Tale vaccino vanta un’efficacia molto alta, pari a circa il 95%. Dopo una vaccinazione completa, il 95 % dei soggetti vaccinati è protetto per molti anni, probabilmente per tutta la vita. Tuttavia, per verificare l’effettiva protezione contro il virus, è sufficiente controllare la presenza e il titolo dell’Anti-HBs che viene conferito col vaccino.
Quante volte si fa?
Vaccino epatite b: quando si fa? In Italia, rientra tra le vaccinazioni obbligatorie che i nuovi nati devono fare entro l’anno di età. Viene somministrato in tre dosi, da solo o in combinazione con altri vaccini. La vaccinazione viene raccomandata anche a bambini e ragazzi che non siano stati vaccinati nel primo anno di vita. Anche in questo caso vengono somministrate 3 dosi a distanza di uno e sei mesi dalla prima.
È consigliato, inoltre, ai soggetti ritenuti a rischio. E’ il caso degli operatori sanitari e del personale di assistenza nelle case di cura, dei pazienti dializzati o che necessitano di trasfusioni e di chi convive con persone infette. Data la composizione del vaccino contro l’epatite b – costituito semplicemente da un componente del virus – può essere fatto anche in gravidanza. Le norme di Sanità non prevedono un richiamo.
Vaccino epatite B, effetti collaterali
Il vaccino anti epatite B è piuttosto sicuro. Unici inconvenienti che possono manifestarsi a seguito della sua somministrazione sono dolore, rossore e gonfiore nella zona nella quale è stata effettuata l’iniezione, e al massimo febbre. Tali effetti collaterali tendono a manifestarsi entro 48 ore dalla vaccinazione e si protraggono non oltre le 48 ore successive. Reazioni come mal di testa, stanchezza o febbre sono più rare e scompaiono in 1-3 giorni. Non si esclude, ma si tratta di casi rari, che possano insorgere reazioni allergiche anche gravi. Nel caso in cui si sia verificata una reazione allergica grave a una precedente dose, o si soffra di una allergia accertata ai componenti ed eccipienti del vaccino, non è possibile sottoporsi alla sua somministrazione per evitare conseguenze pericolose per la propria salute.
Vaccino epatite b costo
La vaccinazione è gratuita per le persone appartenenti a categorie a rischio di infezione. Il costo in generale dipende dalla Usl di appartenenza. I prezzi variano in base ai tariffari regionali, e si aggirano sui 20-30 euro. Alcune USL prevedono la somministrazione gratuita per i viaggiatori internazionali per volontariato e/o soccorso che si recano in paesi ad elevato rischio per periodi prolungati pari o superiori a 2 mesi.
Vaccino epatite b dove farlo
Le persone appartenenti alle categorie a rischio di infezione da virus dell’epatite B devono prendere appuntamento presso gli ambulatori di vaccinazione e di profilassi antiepatite b del servizio di igiene e sanità pubblica.
Come faccio a sapere se ho fatto il vaccino per epatite B?
Nella maggior parte dei casi, il vaccino anti epatite B viene somministrato durante l’infanzia, per cui non tutti sono sicuri di averlo fatto. Per accertarsene, è indispensabile fare l’esame dell’anticorpo per l’antigene di superficie dell’epatite B (anti-HBs). Questo esame ci permette di determinare se disponiamo di anticorpi anti HBV. La loro presenza ci rassicura sul fatto di essere già stati vaccinati o di essere stati infettati e successivamente essere guariti da tale virus.
FONTI