Conoscere i valori normali della glicemia è molto importante, per potersi prendere cura della propria salute e ridurre il rischio di sviluppare gravi malattie, come il diabete. Quando si parla di “glicemia”, ci si riferisce alla concentrazione di glucosio nel sangue. Livelli del glucosio superiori rispetto a quelli previsti nei normali range di riferimento (iperglicemia), comportano il rischio di sviluppare gravi patologie.
Anche valori della glicemia più bassi rispetto alla norma (ipoglicemia) possono rappresentare la spia o la conseguenza di una condizione sottostante da non trascurare.
Per questo motivo, è sempre meglio conoscere e monitorare i propri livelli della glicemia, e mantenerli entro i normali range di riferimento, per evitare pericolose conseguenze per la salute.
In questo articolo vedremo quali valori della glicemia sono pericolosi, quando si può dire che la glicemia è alta o bassa, e quali sono le migliori strategie per mantenere la glicemia entro valori normali.
Prima di tutto, però, vediamo cosa è e a cosa serve il glucosio nel corpo.
Il glucosio è un nutriente essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Le cellule del corpo, infatti, traggono nutrimento ed energia proprio dal glucosio, la cui fonte principale è rappresentata dagli alimenti che assumiamo ogni giorno.
Nel nostro corpo esiste un apposito meccanismo di regolazione del glucosio, che permette di mantenere i valori entro i range normali.
A giocare un ruolo essenziale, in questo meccanismo, sono gli ormoni, soprattutto l’insulina e il glucagone, che permettono rispettivamente di ridurre i livelli della glicemia e, nel caso del glucagone, innalzarli quando questi scendono troppo.
Talvolta, però, i livelli di zuccheri nel sangue possono essere più elevati o più bassi rispetto ai livelli considerati “fisiologici” o normali. Per poter misurare la glicemia sono disponibili alcuni test ed esami.
La misurazione della glicemia può avvenire attraverso un normale prelievo di sangue (test glicemico), oppure mediante un apposito glucometro.
Quest’ultimo può valutare le concentrazioni di zuccheri mediante una semplice goccia di sangue, che andrà poi applicata su un’apposita striscia reattiva. Grazie a questo esame, è possibile monitorare a casa i livelli della glicemia, aggiustando, qualora fosse necessario, l’alimentazione o i trattamenti farmacologici.
Un esame del sangue in grado di valutare l’andamento della glicemia nel corso degli ultimi mesi è il cosiddetto test dell’emoglobina glicata (HbA1c). Nelle persone non affette da diabete o disglicemia, i valori normali dovrebbero essere inferiori a 42 mmol/mol.
Cosa fare con la glicemia a 120? E quali dovrebbero essere i valori della glicemia dopo colazione?
Per poter valutare il proprio stato di salute, bisogna conoscere innanzitutto i valori di riferimento della glicemia, e capire in quali casi si inizia a parlare di diabete o, più in generale, quali risultati evidenziano una possibile situazione di pericolo.
La gravidanza è un momento molto delicato della vita, un periodo in cui bisogna prestare attenzione a numerosi fattori, fra i quali rientrano proprio i valori della glicemia. Se troppo elevati, il rischio è quello che la futura mamma sviluppi una condizione nota come “diabete gestazionale”, una malattia che può causare molte complicazioni per la mamma e per il bambino.
Per questa ragione, è importante che, durante i mesi di gestazione, i valori della glicemia corrispondano ai seguenti range di riferimento: <90 mg/dl a digiuno e <120 mg/dl un’ora dopo il pasto.
Valori superiori a quelli indicati, o superiori a 140 mg/dl, pongono la donna a un maggior rischio di diabete in gravidanza.
La glicemia non si mantiene identica per tutto l’arco della giornata. I valori possono oscillare in base a diversi fattori, a cominciare da ciò che mangiamo e dall’attività fisica che svolgiamo. Dopo molte ore di digiuno, ad esempio al risveglio al mattino, i livelli tendono ad essere più bassi, per poi aumentare dopo i pasti.
Anche svolgere attività fisica in modo intenso può far scendere i valori della glicemia, mentre consumare alimenti ad alto indice glicemico può invece aumentare i livelli, poiché tali alimenti provocano un rapido aumento della concentrazione di glucosio nel sangue.
Una glicemia alta (iperglicemia) potrebbe essere dovuta a un’insufficiente produzione di insulina, l’ormone ipoglicemizzante, o a un’incapacità dell’organismo di usare questo ormone. In questi casi, si può parlare di Diabete di tipo 1 o di Diabete di tipo 2. Si arriva a una diagnosi di diabete quando i livelli della glicemia sono pari o superiori a 126 mg/dl.
In rari casi, l’iperglicemia può essere il sintomo di altre patologie sottostanti, come malattie della tiroide (ipertiroidismo), malattie renali, malattie del pancreas, acromegalia, ictus o infarto. Anche alcuni farmaci possono far aumentare i valori della glicemia. Tra questi vi sono i farmaci diuretici, gli antidepressivi e i farmaci anticoncezionali ormonali.
In presenza di una diagnosi di diabete e nei pazienti che stanno già seguendo le terapie opportune, i valori della glicemia possono aumentare a causa di fattori come stress eccessivo, malattie, sedentarietà, alimentazione scorretta, disidratazione o scarsa adesione ai trattamenti farmacologici necessari per tenere sotto controllo la malattia.
Sporadici episodi di glicemia leggermente alta possono non comportare particolari rischi, sebbene non vadano affatto sottovalutati.
Quando la glicemia è elevata in maniera cronica o quando raggiunge picchi troppo alti, il soggetto è esposto a diversi rischi. Una glicemia molto alta può, ad esempio, causare la cosiddetta “chetoacidosi diabetica”, una condizione che, nei casi più gravi, può rivelarsi persino fatale.
Non solo la glicemia alta, ma anche valori più bassi rispetto a quelli di riferimento possono avere delle conseguenze spiacevoli. L’ipoglicemia può essere causata da una dieta scorretta (digiuno o malnutrizione), dall’utilizzo di alcuni tipi di farmaci o da patologie sottostanti, come quelle del fegato, disturbi tiroidei o malattie ai reni, malattia di Addison o altre condizioni.
Nelle persone con il diabete, la glicemia bassa può invece essere la conseguenza di un’assunzione eccessiva di insulina rispetto a quella necessaria.
La glicemia alta si presenta spesso in forma asintomatica. Quando i valori si mantengono alti nel tempo, però, possono dare origine a una serie di sintomi piuttosto caratteristici. Fra i più comuni sintomi del diabete vi sono:
Come è facilmente intuibile, mantenere i valori della glicemia entro i range normali è molto importante, poiché permette di scongiurare il rischio di sviluppare delle malattie o di andare incontro a pericolose complicanze. Per abbassare o normalizzare i livelli della glicemia, è dunque importante modificare il proprio stile di vita.
Per migliorare la glicemia e, di conseguenza, la tua salute, il medico potrebbe suggerirti di:
Infine, per tenere sotto controllo i livelli della glicemia sarà importante ridurre i livelli di stress. Uno stress eccessivo, infatti, può influire sui livelli di zuccheri nel sangue. Per ridurre lo stress quotidiano puoi provare ad eseguire delle tecniche di rilassamento, svolgere dell’attività fisica o iniziare a meditare regolarmente.
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