
Alcuni studi recenti hanno messo in discussione il mito secondo cui il vino rosso possa offrire un effetto protettivo contro il rischio di sviluppare tumori. Secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rischio oncologico associato al consumo di alcol è ben documentato e non fa distinzioni tra diverse tipologie di vino. Questo è emerso chiaramente in una metanalisi pubblicata nel 2025, che ha esaminato il legame tra il consumo di vino e il rischio di cancro.
La metanalisi e i risultati
Nel 2025, una metanalisi condotta da un team di ricercatori della Brown University di Providence e del Brigham and Women’s Hospital di Boston ha analizzato 42 studi, coinvolgendo circa 96.000 partecipanti. Gli autori hanno confrontato ricerche di coorte e studi caso-controllo per valutare l’impatto del vino rosso e bianco sul rischio di cancro. I risultati hanno rivelato che non esistono differenze significative nel rischio di sviluppare tumori tra chi consuma vino rosso e chi beve vino bianco.
L’analisi ha mostrato che, contrariamente alla credenza popolare, il resveratrolo presente nel vino rosso non offre alcuna protezione contro il cancro. Anzi, l’unica differenza riscontrata è stata un incremento del 26% del rischio di tumori per le donne che consumavano vino bianco. Questo dato ha sollevato interrogativi su quali fattori possano influenzare questa vulnerabilità femminile, ma gli autori non hanno fornito spiegazioni definitive.
Vino bianco e vino rosso: un confronto complesso
Osservando i dati, i ricercatori hanno notato che non ci sono differenze significative nel rischio di cancro tra chi consuma quantità elevate di vino e chi ne beve poco. Tuttavia, per quanto riguarda il vino bianco, è emerso un aumento del rischio di tumori, ma solo tra le donne. Questo solleva interrogativi sul comportamento e sullo stile di vita delle donne consumatrici di vino bianco, che potrebbero non adottare misure preventive adeguate, come la protezione solare, esponendosi così a rischi maggiori.
Inoltre, i dati hanno rivelato un aumento del 22% nel rischio di tumori della pelle tra le donne che consumano vino bianco. Anche in questo caso, non è chiaro se esista un legame diretto tra il consumo di vino e la maggiore esposizione ai raggi solari, ma è evidente che ci sono fattori di rischio che meritano ulteriori studi.
Il ruolo dell’alcol nel rischio oncologico
Nonostante la metanalisi non abbia trovato prove di un effetto protettivo del vino rosso, i dati globali sull’alcol rimangono allarmanti. Nel 2020, a livello mondiale, l’alcol ha causato 740.000 nuovi casi di cancro, rappresentando il 4,1% delle diagnosi totali. Questo dato sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza riguardo ai rischi associati al consumo di alcol, specialmente tra le donne.
La questione dell’aumento del rischio oncologico tra le donne è complessa e richiede ulteriori ricerche. I motivi per cui le donne sembrano essere più vulnerabili ai tumori legati al consumo di vino bianco sono ancora poco chiari, e necessitano di un approfondimento scientifico.
In definitiva, l’idea che il vino rosso possa proteggere dal cancro si dimostra infondata, e la comunità scientifica continua a monitorare i rischi legati all’alcol, con particolare attenzione alla salute delle donne.