Sette operatori sanitari della Residenza Sanitaria Assistenziale ‘Sacro Cuore’, situata a Dizzasco, nell’Alto Lago di Como, sono stati arrestati dai carabinieri il 15 gennaio 2025. Due di loro sono stati portati in carcere, mentre cinque sono stati posti agli arresti domiciliari. Le accuse riguardano gravi maltrattamenti inflitti a numerosi pazienti della struttura. Secondo una nota dei carabinieri di Como, le azioni dei sospettati sono descritte come “crudeli e offensive”, causando sofferenza morale e psichica alle vittime, le quali sono spesso anziane, malate e in condizioni di non autosufficienza.
L’indagine, avviata ad agosto 2024, è scaturita da un esposto presentato ai carabinieri di Centro Valle Intelvi, in cui si segnalavano presunti maltrattamenti subiti dagli anziani ospiti della RSA. A seguito di questo segnale di allerta, le indagini hanno portato a “primi e concreti riscontri”, come riportato dai militari.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla dottoressa Alessandra Bellù, sono state raccolte prove significative, tra cui testimonianze, video e intercettazioni audio che documentano gli eventi all’interno della struttura. I carabinieri hanno evidenziato che l’inchiesta ha rivelato l’esistenza di “violenze sistematiche” che erano diventate una consuetudine lavorativa. Le reazioni dei pazienti sono state un chiaro indicativo della situazione: molti di loro apparivano spaventati e scossi, con alcuni che istintivamente si coprivano il viso per proteggersi da eventuali aggressioni.
In aggiunta, per una delle operatrici coinvolte, è stata contestata anche l’accusa di esercizio abusivo della professione. Le autorità stanno continuando a monitorare la situazione, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere degli ospiti della RSA ‘Sacro Cuore’.