Visite a pagamento rimborsate dall’Asur se il SSN non rispetta l’urgenza
Se il servizio sanitario nazionale non può garantire una prestazione medica urgente, l’Asur deve rimborsare la prestazione effettuata a pagamento.
A Jesi (Ancona), il caso di una donna anziana e cardiopatica ha fatto emergere un fatto molto interessante. Se il Servizio Sanitario Nazionale non può erogare una prestazione medica urgente, l’Asur deve rimborsare la prestazione effettuata a pagamento. La donna protagonista di questa vicenda è un’anziana cardiopatica e invalida, che pochi mesi fa aveva ricevuto una prescrizione per un esame urgente (da eseguirsi entro 72 ore), poiché correva un elevato rischio di embolo. La figlia della donna si è quindi rivolta a una struttura sanitaria pubblica, che però non è stata in grado di garantire la prestazione entro le 72 ore necessarie.
La donna si è quindi rivolta al privato, ed ha poi richiesto all’Asur il rimborso dei 70 euro spesi per l’esame, somma che le sarebbe stata riconosciuta dopo alcuni mesi di braccio di ferro.
E’ il primo caso nella Regione Marche di applicazione di una legge del 1998, legge che detta direttive ben precise in materia di liste di attesa. Una legge che però l’Asur si guarda bene dal divulgare. Lo stiamo facendo noi e il caso della signora è solo il primo di una probabile lunga serie.
Fa sapere il coordinatore del Tribunale del Malato Pasquale Liguori, che ha lavorato a questa pratica di rimborso.
Siamo in attesa, ma ci hanno detto che stanno individuando la voce relativa che fino a oggi non era prevista. Abbiamo anche predisposto dei moduli di richiesta rimborso che distribuiremo in ospedale e nei Cup per informare i cittadini sui loro diritti.
via | Il resto del Carlino