Vivere in città verdi migliora la salute mentale: lo rivela una ricerca scientifica
I parchi cittadini non sono solo un polmone verde utile a ossigenare l'aria. La natura e gli spazi puliti sarebbero anche in grado di migliorare la salute mentale. Lo dice una nuova ricerca
Abitare in zone verdi, in un raggio di circa 400 metri da parchi e aree green, terrebbe lontana la depressione e migliorerebbe la salute mentale. Ecco cosa emerge da una recente ricerca scientifica condotta dall’Università della Pennsylvania, insieme ad altri enti, che ha analizzato la qualità di vita della popolazione residente in varie zone di Philadelphia, dalle aree riqualificate a quelle dove invece cemento, disordine e sporcizia continuano a farla da padroni.
Lo studio, pubblicato su Jama Network Open, si è basato sulla misurazione della salute psichica di 422 abitanti di zone più o meno degradate, monitorandoli per un anno e mezzo e somministrando loro dei questionari di auto-valutazione del proprio livello di benessere mentale.
La ricerca è stata condotta a cavallo di un’importante opera di bonifica di alcune di queste zone, che ha favorito la divisione dei volontari in tre gruppi. Il primo composto dai residenti delle aree sottoposte ad una trasformazione radicale, con inserimento massivo di spazi verdi, il secondo dagli abitanti di quartieri dove era invece prevista pulizia dai rifiuti, falciatura dei prati esistenti e manutenzione ordinaria.
Nel terzo, dove non è stata attuata alcuna opera, c’erano i cittadini del gruppo di controllo. I risultati dello studio sono stati significativi. I residenti nelle aree riqualificate, che vivevano in un raggio di meno di mezzo chilometro dai nuovi parchi, hanno mostrato un calo del senso di depressione, con un miglioramento generale (autocertificato) della propria salute mentale.
Commenta uno degli autori dello studio, Eugenia South:
[quote layout=”big” cite=”Eugenia South]Spazi fatiscenti e vuoti espongono i residenti a un aumentato rischio di depressione e stress e possono spiegare anche le persistenti disparità socioeconomiche nella malattia mentale. Ciò che questi nuovi dati ci mostrano è che i cambiamenti strutturali, come l’ecologizzazione dei lotti, hanno un impatto positivo sulla salute di coloro che vivono in questi quartieri. Questi benefici possono essere raggiunti in modo economico non solo a Philadelphia, ma anche in altre città[/quote]
L’esempio di Philadelphia è infatti una best practice che può essere esportata davvero ovunque, in quanto ha permesso la riqualifica di aree fatiscenti o abbandonate, con una spesa economica quasi irrisoria, solo 1600 dollari a lotto con 180 dollari annuali per la manutenzione.
Con circa 1300 euro una tantum e 150 all’anno, l’amministrazione di Philadelphia ha preso due piccioni con una fava. Da una parte ha infatti reso più vivibile e bella la città e dall’altra ha contribuito alla felicità dei suoi abitanti. Non male davvero.
Via | Corriere
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