Benessereblog Salute Terapie e Cure Vomito nell’adulto, nel bambino e nel neonato: sintomi, cause e cure

Vomito nell’adulto, nel bambino e nel neonato: sintomi, cause e cure

Le cause del vomito, i sintomi e i rimedi più indicati: scopri cosa bisogna sapere in merito a questo comune problema

Vomito nell’adulto, nel bambino e nel neonato: sintomi, cause e cure

Fonte immagine: Pixabay

Il vomito è la manifestazione di un disturbo che interessa sia adulti che bambini, e può essere dovuto a numerose possibili cause. Per definizione, il vomito consiste nell’espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca. Nella maggior parte dei casi non si tratta di un sintomo grave o preoccupante, tuttavia, qualora gli episodi di nausea e vomito dovessero presentarsi con una certa frequenza o protrarsi nel tempo, sarà essenziale non ignorare il problema, poiché potrebbe trattarsi di un importante campanello d’allarme.

Ma esattamente, cosa provoca la sensazione di vomito? E quali sono i rimedi e le soluzioni più adatte per alleviare questo fastidioso disturbo?

Diamo un’occhiata a tutto ciò che dovresti sapere in merito alla nausea e al vomito.

Cosa succede durante il vomito?

Più correttamente noto con il nome di “emesi“, il vomito è la manifestazione fisica di un disturbo di base. Per l’esattezza, si tratta dell’improvvisa emissione del contenuto gastrico attraverso la bocca, causata a sua volta da una contrazione antiperistaltica dei muscoli del diaframma e dell’addome, che comporta quindi un movimento che va dal basso verso l’alto.

Vomito: sintomi

Prima di vomitare, potresti avvertire una serie di sintomi sgradevoli e inconfondibili. Fra questi, i più comuni sono:

  • Una sensazione di nausea (o senso di vomito) che diventa man mano sempre più intensa
  • Senso generale di disagio
  • Bocca amara
  • Aumento del ritmo cardiaco
  • Aumento della salivazione
  • Eccessiva sudorazione
  • Pallore
  • Leggera febbre
  • Conati di vomito

Diversi tipi di vomito

Tipi di vomito
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In realtà non tutti gli episodi di emesi sono uguali. Se ne distinguono infatti diversi tipi, a seconda della causa e delle caratteristiche del contenuto gastrico espulso. Si parlerà dunque di vomito:

  • Alimentare, ovvero la tipologia più comune. In tal caso, sarà possibile individuare delle tracce di cibo non assorbito.
  • Psicogeno: si tratta di un vomito con consistenza più acquosa e acida (a causa della presenza dei succhi gastrici). Questo disturbo è spesso collegato a problemi come stress, eccessiva agitazione, ansia o persino paura.
  • Biliare: viene così definito poiché contiene bile (il liquido giallo-verde che viene secreto dal fegato). Il suo colore andrà per l’appunto dal giallo al verdognolo. In tal caso, il soggetto potrebbe avvertire un sapore amaro in bocca. Se dovessi notare la presenza di rigurgito giallo o verde, contatta immediatamente il medico o recati presso l’ospedale più vicino.
  • Vomito caffeano (o vomito nero): viene così definito il materiale emetico il cui colore ricorda i fondi del caffè. Questa caratteristica è legata alla possibile presenza di sangue, per cui potrebbe esservi un sanguinamento nel tratto gastrointestinale superiore.
  • Fecaloide: questa forma di vomito (caratterizzata da un colore marrone scuro e da un cattivo odore, che ricorda proprio quello delle feci) si verifica quando è in corso un’occlusione intestinale.

Possibili cause del vomito

Abbiamo già visto quali sono alcune delle possibili cause del vomito. Lo stress, patologie intestinali, sanguinamenti gastrointestinali e malattie epatiche potrebbero essere tutte possibili cause di questo disturbo. Vediamo quali sono le più comuni.

Infezioni intestinali

Una delle cause più comuni, specialmente negli adulti, è la gastroenterite, un’infiammazione della mucosa dello stomaco generalmente causata da virus, batteri o parassiti (scopri di più sull’influenza intestinale). Questa condizione può durare un paio di giorni, e può comportare disturbi come emesi e diarrea.

Gravidanza

Non dimentichiamo poi che vomito e nausea rappresentano due “sintomi” tipici della gravidanza, specialmente durante le prime settimane di gestazione. Se soffri di vomito e nausea in gravidanza, parlane con il medico per riuscire a trovare i rimedi più adatti ad alleviare il disturbo.

Labirintite

Può essere provocato anche da una condizione sottostante, come la labirintite, una malattia che colpisce l’orecchio interno e che provoca nausea e perdita dell’equilibrio.

Indigestione

In molti casi, un episodio improvviso dopo mangiato potrebbe essere collegato semplicemente a un’indigestione. Se il problema dovesse presentarsi con una certa frequenza, sarà tuttavia necessario parlarne con il medico.

Farmaci

Alcuni farmaci possono provocare effetti collaterali come vomito e senso di nausea. Se dovessi avvertire simili sintomi, parlane con il medico in modo da individuare un trattamento più adatto alle tue esigenze.

Vomito nei bambini e nei neonati

È un problema frequente soprattutto nei bambini e nei neonati. In molti casi il disturbo è dovuto a un’infezione intestinale (provocata da virus o batteri), ed è spesso accompagnato da diarrea e malessere generale.

Normalmente il problema tende a risolversi nell’arco di un paio di giorni, ma se dovesse protrarsi, sarà importante parlarne con il pediatra. A lungo andare vomito e diarrea possono infatti causare uno stato di disidratazione pericoloso per il bambino.

Le cause di vomito nei bambini

Fra le più comuni cause del vomito nei bambini vi sono:

  • Gastroenterite e altre infezioni, ad esempio un disturbo alle vie urinarie, una polmonite o persino una meningite
  • Allergie e intolleranze alimentari
  • Appendicite, ovvero l’infiammazione dell’appendice, che è spesso accompagnata da sintomi come dolore alla pancia e vomito.

In alcuni casi, il pediatra potrebbe consigliare un ricovero ospedaliero. Un simile intervento potrebbe rendersi necessario in presenza di:

  • Gravi segni di disidratazione, con riduzione della quantità di urine (che assumono un colore giallo intenso o ambrato), stordimento, confusione e sonnolenza
  • Tracce di sangue nel materiale emetico
  • Vomito incontenibile che si manifesta più volte e per più di 2 giorni consecutivi senza miglioramenti di alcun genere
  • Sospetta di una patologia (come l’appendicite) o infezioni sottostanti
  • Neonati al di sotto dei 3 mesi di età.

Quando preoccuparsi?

Abbiamo visto che nella maggior parte dei casi non dovrebbe destare particolare preoccupazione. Questo perché, generalmente, la causa più comune può essere individuata in una semplice indigestione o in un’infezione intestinale facilmente curabile.

Tuttavia, vi sono alcune situazioni in cui è opportuno contattare al più presto il medico di famiglia. Consulta il dottore in caso di:

  • Incapacità di trattenere liquidi nello stomaco
  • Riduzione eccessiva e repentina del peso corporeo
  • Mal di stomaco violento e improvviso (potrebbe trattarsi di un sintomo di appendicite)
  • Forte dolore al petto
  • Il vomito è nero, presenta tracce di sangue oppure è marrone (vomito caffeano o fecaloide), verde o giallo (vomito biliare)
  • Insieme al vomito hai anche febbre alta o un mal di testa diverso rispetto alla norma
  • Se soffri di diabete e hai avuto ripetuti episodi
  • Se pensi di aver accidentalmente assunto una sostanza potenzialmente tossica.

Vomito e diarrea, sintomo di Covid?

Il nuovo coronavirus, che ha provocato infezione da Covid-19, si è sempre presentato con tosse e febbre come sintomi principali. In molti casi sono stati notati però anche mal di gola, mal di testa, malessere generale, bronchite. A seconda della variante, poi, i sintomi sono spesso cambiati. Perdita di olfatto e di gusto, così come la respirazione difficoltosa, sono stati i campanelli d’allarme principali delle prime ondate, come per la variante Omicron lo è stato anche un “semplice” raffreddore.

Vomito e diarrea come sintomo di Covid si sono presentati spesso, insieme a mal di stomaco, scarso appetito, nausea, soprattutto nei pazienti più piccoli.

Che succede se si vomita troppo? Le possibili conseguenze

Il vomito è uno dei disturbi più odiati da adulti e bambini. Non a caso, in psicologia si parla di un problema noto come emetofobia, vale a dire la paura eccessiva e irrazionale di vomitare. In effetti, il vomito può avere delle spiacevoli conseguenze per la salute.

Oltre al malessere procurato dall’atto in sè, fra i possibili rischi connessi a questo problema vi sono quello di inalazione (o aspirazione) del vomito, il rischio di disidratazione, denutrizione o persino quello di lacerazione del tratto inferiore dell’esofago o della parte superiore dello stomaco (condizione nota come “lacerazione di Mallory-Weiss”).

Cosa fare dopo aver vomitato?

Cosa fare dopo aver vomitato
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Dopo uno o più episodi di vomito la prima cosa da fare sarà quella di reidratare il corpo. Così come avviene durante frequenti attacchi di diarrea, anche il vomito può infatti causare un forte stato di disidratazione nell’adulto e nel bambino.

Per far fronte a un simile problema, sarà dunque opportuno assumere dei piccoli sorsi di acqua o tè con poche gocce di limone. Per il momento sarà invece meglio evitare bevande gassate e succhi di frutta, che potrebbero aumentare il senso di nausea e disagio.

Negli adulti e negli adolescenti, per alleviare la sensazione di vomito il medico potrebbe prescrivere dei farmaci antiemetici (come ad esempio il Biochetasi), in grado di alleviare anche il senso di nausea.

Cosa mangiare dopo il vomito?

Prima di tornare a mangiare normalmente sarà saggio lasciar passare qualche ora, per evitare di sottoporre lo stomaco a un ulteriore stress. Dopodiché, se te la senti, potresti provare ad assumere dei cibi leggeri, solidi e secchi come:

  • Cracker
  • Fette biscottate
  • Patate
  • Riso in bianco
  • Pane tostato
  • Banane
  • Mele.

Almeno durante i primi giorni successivi all’episodio, evita le cotture troppo elaborate, i cibi molto grassi o i condimenti particolarmente difficili da digerire.

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